Opium di YSL è da sempre stato considerato il “profumo dello scandalo”. Una fragranza orientale che esala trasgressione e sensualità. Ma quanto ne sai della sua storia, iniziata oltre 50 anni fa, e di tutte le sue versioni, fino all’attuale Black Opium? Te la raccontiamo noi, tra aneddoti e segreti…
Opium di Yves Saint Laurent è una dei profumi più amati al mondo. Ma anche la più scandalosa, sensuale e conturbante creazione del mondo della profumeria. Ispirato all’Oriente magico e al mistero di terre lontane e sogni proibiti, Opium porta con sé tutto l’edonismo della femminilità. E la sensazione di essere trasportati in un mondo lontano, in un’esperienza unica e potente che allontana dal quotidiano.
Che fragranza ha Opium di YSL? Note e piramide olfattiva
Qual è quindi stato il segreto di un successo mondiale che ha alimentato liste d’attesa lunghe perfino un anno? L’idea di trasgressione che Opium porta con sé, certo, ma anche una firma olfattiva tanto originale quanto armoniosa. Tecnicamente infatti Opium di YSL, specie nella sua versione iniziale, è classificato come appartenente alla famiglia degli Orientali. La sua piramide infatti parte da note di testa fresche, ma si inabissa subito in un cuore speziato e floreale, scatenando infine una base calda e ambrata. Nello specifico, Opium è come un’overdose di specie e di ingredienti orientali, come l’ambra, la mirra e l’opoponax.

Se quindi il nome poteva far sospettare di voler riprodurre l’aroma dell’oppio, la droga ricavata dai papaveri, non è così. Ciò che però ha in comune con la sostanza psicotropa ricavata dai papaveri è la forza evocatrice e addictive. Come l’oppio, Opium vuole creare una dipendenza olfattiva, un viaggio verso un altrove fatto di seduzione e di erotismo.
Un profumo proibito, fin dalla sua uscita
Opium uscì nel 1977 e raggiunse subito il suo obiettivo: fare scandalo. La voluta omonimia con la droga infatti procurò non pochi problemi legali per la maison YSL. Se infatti in molti paesi Opium fu a lungo bandito, negli stessi Stati Uniti il lancio venne posticipato di un anno e fu possibile solo dopo che una commissione accertò che non incitasse all’uso dell’oppio come stupefacente.
«Se ho scelto Opium come nome per questo profumo è perché ho sperato ardentemente che, con la sua forza incandescente, potesse liberare i fluidi divini, le onde magnetiche, i tirabaci e gli incantesimi della seduzione che fanno nascere l’amour fou, il colpo di fulmine, l’estasi fatale», disse Yves Saint Laurent in occasione del lancio della fragranza, verso la fine degli anni Settanta.
Il flacone del samurai
Ma, come dicevamo, Opium è anche un richiamo all’Oriente. E in particolare è alla Cina che guarda Opium. L’idea ispiratrice di Yves Saint Laurent era infatti quella di creare un profumo adatto all’imperatrice di questo paese lontano e dalla antiche tradizioni. Un desiderio che si manifesta anche nel flacone: uno dei primi della storia della profumeria a non essere di vetro trasparente.
L’ispirazione di chi lo ha realizzato – il designer Pierre Dinand – fu quella dell’inrō, il piccolo contenitore che i samurai appendevano alla vita e in cui conservavano i medicinali (come l’oppio) per curare i dolori derivanti dai combattimenti. Il risultato finale è stato creare un flacone di vetro, con il colore ambrato della fragranza visibile solo attraverso l’oblò centrale, rivestito da una custodia in plastica che evoca la lacca rossa cinese. Il tutto legato a una sottile corda nera, arricchita da una nappa couture.
E come testimonial, tante versioni di femme fatale

A completare il messaggio, ovviamente, anche le donne che, nei decenni, hanno di volta in volta rappresentato l’immagine di Opium di YSL: A partire dal 1977, anno della sua nascita, hanno posato per le sue campagne pubblicitarie le modelle più famose. Da Jerry Hall, all’epoca fidanzata (e poi moglie) di Mick Jagger, ritratta sdraiata sul divano di casa di monsieur Saint Laurent, a Sophie Dahl che, nel 2000, posò nuda per Steven Meisel suscitando la censura delle immagini. Una lunga lista che comprende anche Kate Moss ed Emily Blunt, fino ad arrivare all’attuale Zoë Kravitz.
Il nuovo Opium
Da allora sono passati quasi cinquanta anni, e tanto è successo. A cominciare alla fragranza originale del 1977, che oggi di fatto non esiste più. Riformulato circa venti anni fa, Opium ha ancora il suo carattere speziato e ambrato, ma la sua piramide olfattiva ora prevede ingredienti più moderni e sostenibili, e meno allergeni.
È infatti a partire dai primi anni 2000 che Opium ha cominciato la sua seconda vita, con il lancio di una versione Eau de Parfum (da 111 euro) e una Eau de Toilette (da 104 euro). A partire da questa prima, storica, revisione, anche il suo flacone è stato modernizzato grazie a un’interpretazione più moderna del inrō, il cui caratteristico filo nero ritorna solo all’interno del flacone di Opium EDP.
Da Opium a Black Opium: ma quanti ne esistono?
La vera svolta però è quella del 2014, quanto a Opium si aggiunge Black Opium, versione più rock e metropolitana dell’originale. Da allora il profumo di punta di casa Yves Saint Laurent ha adottato il colore nero come sua firma. “Infrangi le regole” è diventato il suo motto. E non si è più fermato. Tanto che non si contano le limited edition che si sono susseguite in questi anni, con flaconi ogni volta diversi, tutti da collezionare.
Una famiglia, quella di Black Opium, che si è velocemente declinata anche in tante versioni della fragranza. Al momento, infatti, sono sei i diversi tipi di Black Opium tra cui scegliere.
Black Opium EDP è il capostipite del 2014 (foto 1). Flacone glitterato e oblò rosa, è un profumo elettrico, sfrontato, irresistibilmente femminile. Caratterizzato dalla nota del caffè nero (assoluta novità nel mondo delle fragranze femminili), diventa più dolce grazie ai fiori bianchi e alla vaniglia. Un contrasto vibrante, sensuale e, ovviamente, addictive.
Cinque anni dopo, nel 2019, è stato il momento del lancio del secondo profumo della famiglia: Black Opium EDP Intense (foto 2). Ed è subito un brivido. Qui, infatti, la nota iconica e oscura del caffè incontra il galvanizzante accordo di assenzio blu, il liquore a base di assenzio, anice ed erbe aromatiche che fu bandito da diversi paesi per i suoi leggendari poteri allucinogeni. Più forte, più ardito, più notturno. Anche nel pack, con i glitter che assumono una connotazione stellare e la finestra nel centro che si tinge di blu.
Passa solo un altro anno quando, nel 2020, tocca al nuovo Black Opium Neon (foto 3). Il rosa nella fragranza originale si colora qui di un vibrante fucsia, scia luminosa dei neon notturni. Il caffè è sempre protagonista, ma questa volta a fargli da contraltare sono le note audaci e fruttate del dragon fruit.
Il 2021 ha invece aggiunto alla famiglia Black Opium EDP Extreme (foto 5). A dominare qui è il nero: nel flacone glitterato, nell’oblò centrale e anche nella fragranza, dominata di nuovo dalle note del caffè. Qui infatti l’accordo caffè noir è in dose extra, per affermare una femminilità sicura di sé e che non scende a compromessi. La parte sensuale è affidata invece alle note gourmand della vaniglia bourbon del Madagascar, mentre il gelsomino indiano aggiunge un aspetto narcotico e inebriante.
Anno 2022: arriva Black Opium Illicit Green (foto 4). Energico, deciso e sovversivo. A cominciare dalla boccetta nera glitterata con, al centro, un inedito verde fluo. Un colore non casuale, e che non ha (come si potrebbe banalmente pensare) alcun riferimento ecologista, anzi. E’ un colore ispirato a un capo iconico tanto scandaloso di YSL: la pelliccia della collezione Scandal 1971. Qui a incontrarsi sono l’audacia e la freschezza, le note del caffé con l’essenza di mandarino verde e un delizioso accordo di fico.
Una serie di lanci annuali che ci porta fino alla novità del 2023 di casa YSL: Black Opium Le Parfum (foto 6). Un profumo, questo, che segna in qualche modo un ritorno al passato, pur con un senso di cambiamento. Nel flacone, ad esempio, i glitter sono stati confinati alla parte centrale, mentre il resto del flacone reinterpreta la laccatura, questa volta in nero, del primo Opium. Per quanto riguarda la fragranza, invece, caffè e vaniglia sono portati ai massimi di sempre. Il risultato è un profumo senza compromessi, di certo il più intenso di tutta la famiglia Black Opium.