Gli integratori vaginali, ossia quelli per la salute intima, aiutano a prevenire cistiti, vaginiti, odori sgradevoli, prurito, candida. Come? Facendo da pacieri tra i microrganismi della flora vaginale. Ecco come funzionano e perché avere un intestino sano è importante anche per stare bene “laggiù”…
Acida… Ma felice. Breve storia della vagina, ambiente tutt’altro che sterile, casa di milioni di microrganismi che lì vivono e proliferano. Una convivenza tra batteri e miceti che però non è sempre delle più pacifiche. Se, infatti, sono i lactobacilli a prevalere su gli altri gruppi, tutto va bene. Perché sono questi batteri a bastoncino a fare la parte dei “buoni” e mantenere il pH leggermente acido, cioè con valori tra 3,8 e 4,5.

Ma se, per un qualsiasi motivo, sono i “cattivi” ad averla vinta, il pH si altera. E allora sono guai. Un equilibrio precario che, quando viene sconvolto, è la causa di una lista infinita di disagi: dalla cistite alla vaginite, dal prurito alla candida, passando per un’alterazione dell’odore intimo tutt’altro che gradevole.
Una, due, tre, quattro infezioni vaginali: gli integratori intimi contro le recidive
Una lotta continua tra i buoni (i lattobacilli) e i cattivi (tutti gli altri) che a volte vede vincere questi ultimi. «Capita per infinite ragioni, dallo stress a una cura antibiotica che ha indebolito le difese immunitarie. Oppure per cattive abitudini, come quella di indossare il salvaslip, un vero e proprio invito a che i germi proliferino. Oppure portare pantaloni troppo stretti o slip sintetici. Anche il sesso non aiuta perché manda in confusione la flora vaginale e favorisce l’infezione. Così come la pillola può creare una predisposizione alle infezioni vaginali. Senza infine dimenticare la gravidanza, momento delicato anche sotto questo punto di vista» dice Simonetta Bosio, ginecologa di Miodottore.it.

Ed è proprio in caso di recidive di questo tipo che entrano in giorno gli integratori per la flora vaginale. «Se si verifica un episodio sporadico, ad esempio di vaginite, di solito si interviene a livello locale, con creme o ovuli. Ma, al contrario, quando diventa ricorrente, è meglio cercare di risolvere il problema a monte» continua la ginecologa. Spesso appunto con gli integratori intimi, specie di truppe di rinforzo per via orale che aiutano i lactobacilli “buoni” a riprendere il sopravvento.
Intestino sano = vagina sana
Tenendo ben in mente una cosa: una vagina sana, vale a dire con una flora batterica in equilibrio, si basa su un intestino altrettanto in forma. «Chi ha problemi di infezioni vaginali lamenta sempre anche problemi intestinali. Le due cose sono strettamente connesse» spiega l’esperta. Ma cosa centrano stipsi o colon irritabile con cistiti e vaginiti? «Attraverso dei meccanismi biologici, quando l’intestino non funziona bene, la mucosa vaginale ne risente» continua Bosio.
Ecco perché un integratore vaginale per la salute intima è, prima di tutto, un integratore per la salute intestinale. «Si tratta di solito di probiotici che favoriscono la crescita della colonia del lactobacillo nell’intestino. Lo scopo primario è proteggere e rafforzare la mucosa intestinale. E, di conseguenza, anche la flora batterica vaginale» spiega la ginecologa.
Gli integratori: milioni, anzi miliardi, di probiotici
Per dare man forte ai lactobacilli sparsi nel nostro corpo, può quindi essere utile un integratore per la salute intima che ne contenga diversi miliardi in ogni capsula.
Mycoses et Cystites à Répétition di Dijo (foto 1, 40 euro), ad esempio, è un integratore vegano prodotto in Francia che, in ognuna delle 40 pastiglie, condensa circa dieci miliardi di lactobacilli di tre diverse tipologie. Ci sono 3,32 miliardi di lattobacillus reuteri, 3,32 miliardi di lactobacillus del tipo crispantus e 3,32 miliardi di lactobacillus rhamnosus. Un mix che, con una capsula al giorno, aiuta a prevenire candide e cistiti troppo frequenti.
Altra strategia per l’integratore vaginale Protect Candida di Yspot (foto 2, 24 euro). Invece di far scendere in campo truppe di supporto per il team latcobacillo, questo supplemento chiama a rapporto un arbitro che cerchi di risolvere le dispute tra i vari gruppi di batteri della flora vaginale. E chi può essere tanto salomonico più del Saccharomyces Cerevisiae? Se il suo nome non ti dice niente, sappi che si tratta di un fungo, meglio conosciuto come lievito di birra. Una sostanza che, oltre a far lievitare la pizza, sa anche mettere pace e ristabilire la stabilità microbica vaginale con un paio di capsule al giorno.
Non da ultimo c’è Love Boost di Aime (foto 3, 38 euro), un integratore che, oltre alla flora vaginale, pensa anche a tenere alta la libido femminile. La prima missione la compie grazie a 20 milligrammi di lactobacillo crispantus per ogni dose da due capsule. Alla libido, invece, pensa l’estratto dei frutti dal myrobalano, un albero simile al susino che produce piccole prugne dalle proprietà afrodisiache.