La ricerca cosmetica non si ferma mai. E saranno anche mode, ma c’è un nuovo attivo che in questo momento è sulla bocca di tutti. Si chiama chebula, e secondo le ultime statistiche la sua ricerca online è schizzata del 922%, merito appunto delle sue mirabolanti proprietà anti-age. E non solo.
Da dove viene e di che cosa si tratta?
In realtà, come forse nulla ormai al mondo, nuova non è affatto. La chebula infatti è una pianta molto nota in Oriente da secoli. In India, dove viene chiamata haritaki, la considerano addirittura sacra ed è dedicata al dio Shiva. Il suo nome scientifico completo è Terminalia Chebula, detta anche Myrobalan chebulico o nero, e si tratta di un albero vero e proprio, capace di arrivare a un’altezza di 30 metri.
Benché la medicina ayurvedica riconosca proprietà anche ai suoi frutti e alle sue foglie, il “cuore” di questa pianta sono i semi. Dalla forma ovale, simile a quella delle mandorle. Sono questi infatti i più ricchi di antiossidanti, ossia i nostri migliori alleati nella lotta all’invecchiamento. Alcuni studi ne parlano addirittura come un attivo più potente della vitamina C, a cui però la chebula aggiunge anche proprietà lenitive e idratanti. Merito della sua particolare capacità di trattenere l’umidità a livello superficiale epidermico.
Cosa rende la chebula così potente?
Il segreto dell’azione booster sul rinnovamento cellulare della chebula è ovviamente la sua composizione chimica. Ricchissima di tannini (nel contiene il 30-40%), apporta anche flavonoidi e acido chebulico, attivi che rendono la pelle più tonica, compatta e perfino meno macchiata. Tanto che secondo alcuni studi in vitro effettuati in UK, la chebula risulta ottima anche nel proteggere la pelle dai danni dei raggi UV.
Insomma, con tutte le proprietà per la pelle di cui abbiamo parlato, era ovvio che la cosmesi ci mettesse sopra gli occhi, facendone uno degli ingredienti star del 2023 di sieri e creme antiage.
I prodotti per metterla subito in routine
Se vuoi introdurre la chebula nella tua beauty routine in maniera subito più intensa, il modo migliore è puntare su un siero. Renew Chebula Active Immunity Serum di True Botanicals (foto 1, 99 euro) è uno dei più famosi e questo brand è stato tra i primi a inserirla in formula. Abbinandola a un’altra concentrazione di altri noti antiossidanti come sambuco, zenzero ed echinacea. La sua texture si assorbe facilmente, non è comedogenica a aiuta anche a ripristinare le difese epidermiche e la barriera cutanea. Nella stessa linea esiste anche la Natural Chebula Extreme Cream (foto 2, 110 euro), ideale da abbinare al siero per un’azione combinata ancora più potente.
Da usare solo la sera, al bisogno (ossia quando senti la pelle più secca e irritata) oppure nei momenti strong, c’è poi la Super Hydrate Overnight Mask di Paula’s Choice (foto 3, 33 euro), ideata in collaborazione con la terapeuta della pelle Annica Forsgren Kjellman, co-fondatrice di Skincity.com. Qui, oltre all’estratto di chebula, si trovano anche burro di karité e lampone selvatico. E l’uso è doppio: da lasciare in posa per 20 minuti e risciacquare oppure da tenere per tutta la notte.
Ma esiste anche come integratore
Essendo tra i capisaldi della medicina ayurvdica, la chebula può anche essere assunta per bocca. Sotto forma di capsule o di polvere, da sciogliere in frullati, latte, succhi o yogurt. E per uso sistemico le sue proprietà addirittura si moltiplicano, in quanto viene indicata in caso di infiammazione diffusa, per disintossicare l’organismo, contro la stipsi (merito del suo alto contenuto in fibre) e perfino per risollevare il desiderio. Oltre appunto a una generale azione anti-invecchiamento dall’interno.
In queste forme si trova spesso commercializzata con il nome di Haritaki o Harad. Come, per esempio, quella della Nisarg (foto 4, 50 euro circa), che è anche biologica. O le capsule Triphala Bio di Vegavero (foto 5, 25,95 euro), da assumere con acqua tutti i giorni. Benché per dosaggi e indicazioni è consigliabile rivolgersi comunque a un medico naturopata o ayurvedico.