Durante la radioterapia per il tumore al seno la pelle va preparata e protetta in modo adeguato, o rischi fastidi se non addirittura ustioni. Ecco i consigli di chi di noi ci è passata… indenne!
Quando ti diagnosticano un tumore al seno devi in un modo o nell’altro farti forza. Se sei fortunata come me, e quindi l’ospite indesiderato te lo trovano quando è lì da poco tempo, l’iter è comunque complesso, sia fisicamente che psicologicamente.
Superata l’operazione chirurgica – che giustamente viene considerata il “pezzo forte” di tutto l’inconveniente – poi incomincia la terapia per evitare la recidiva, ovvero la possibilità che il tumore venga a trovarti di nuovo. Questa terapia, nel mio caso, ha significato una cura ormonale, che dovrò seguire per i prossimi cinque anni. E poi, evitata la chemio dopo un approfondito esame genetico, mi hanno prescritto tre settimane di radioterapia.

Nell’incontro preparatorio mi vengono illustrati gli effetti collaterali. Che oltre alla nausea e alla cosiddetta fatigue, sono anche il possibile arrossamento della pelle, eritemi, e addirittura ustioni.
Non parlerò quindi dell’enorme stanchezza che ho sentito a partire dalla terza seduta, e che mi ha accompagnato per tutte e tre le settimane successive. Bensì di come sono riuscita a mantenere la pelle elastica e a far sì che, nei punti dove i raggi puntavano, si scurisse solo leggermente.
Il primo consiglio è di iniziare, già 10 giorni prima della radioterapia anti tumore, a lavare il seno sempre con acqua tiepida e detergenti delicati. Io ho anche smesso di usare il deodorante subito dopo l’intervento, che ha ovviamente coinvolto anche il cavo ascellare per l’asportazione dei linfonodi sentinella, fino a tutta la durata della radioterapia.
Poi il segreto è stato idratare, idratare e idratare.
Ma ovviamente non con un prodotto qualsiasi. E soprattutto non solo dopo l’inizio della terapia. A me è stata suggerita la crema Neoviderm (foto 1, euro 12,95). Ho cominciato ad applicarla in tutta l’area del seno e della mammella per due volte al giorno già nei 10 giorni antecedenti all’inizio della radio. E poi, anche per tutte le tre settimane di terapia e nei 15 giorni successivi al termine.

L’unica accortezza da avere è che non deve essere applicata a ridosso della seduta di radiazioni. Io, per esempio, che avevo l’appuntamento ogni giorno alle 13.15, applicavo la crema subito dopo la sessione e di sera, prima di andare a letto. Molto importante è anche la dose da usare. Che deve essere abbondante. E il massaggio, da proseguire fino a completo assorbimento. Ci vuole pazienza, ma ne vale la pena.
E come è andata?
Così facendo infatti, durante tutta la durata della mia radioterapia contro il tumore al seno, non solo non ho sofferto di arrossamenti, che di sicuro non sono piacevoli. Ma il massaggio frequente ha fatto sì che il seno non si indurisse troppo. Perché anche questo è un possibile effetto collaterale della radioterapia.
A distanza di una settimana dal termine del trattamento, posso dire che la fatigue è in forte regressione, mentre la cute è tornata già praticamente come nuova. Ora l’unica cosa che mi hanno raccomandato è di non esporre la parte irradiata direttamente al sole per un paio di mesi. Cosa che ovviamente farò, e raccomando di fare anche a chi ha avuto o sta vivendo una diagnosi come la mia.