Dalla luce led al laser passando per la microneedling: ecco tutto i modi per cancellare o ridurre il più possibile le cicatrici lasciate dall’acne.
Chi conosce l’acne lo sa bene: mai cantar vittoria troppo presto. Se infatti un semi tripudio viene naturale quando, dopo mesi (e qualcuno potrebbe pure dire anni), brufoli e pustole sono finalmente spariti, è questo il momento in cui ci si può anche accorgere di essere caduti dalla padella nella brace.
In alcuni casi, infatti, brufoli, ma anche punti neri e punti bianchi, possono lasciare in eredità alla nostra pelle delle temibili cicatrici da acne. Piccoli buchi – più o meno profondi e più o meno regolari – che danno un aspetto butterato e disomogeneo.
Che si fa a questo punto? Intanto vietato alzare bandiera bianca: anche per le cicatrici da acne c’è soluzione. Anzi, più di una. «È molto importante consultarsi con un dermatologo per trovare la terapia, o il mix di terapie, giusto per il proprio tipo di pelle. I trattamenti devono sempre essere personalizzati. Inoltre molti provocano pochissimi disagi, si possono fare a prescindere dalla stagione in cui ci si trova e danno buoni risultati fin da subito» spiega la dermatologa Marina Romagnoli.
Non tutte le cicatrici da acne sono uguali.
Per capire come intervenire sui segni lasciati dall’acne, per prima cosa bisogna capire con che tipo di cicatrici si ha a che fare. «Le più complicate sono quelle ipertrofiche, e in particolare le cheloidi. In questo caso la cicatrice è in rilievo, e può diventare sempre più grande man mano che passa il tempo» spiega Romagnoli.
Le più comuni invece sono le cicatrici atrofiche, quelle cioè che rappresentano un piccolo “buco” nella pelle. «Le atrofiche si sviluppano quando una ferita, come ad esempio un brufolo, non guarisce perfettamente. Questo perché, soprattutto se l’infiammazione dura molto a lungo, la pelle non riesce a generare abbastanza tessuto connettivo da chiudere l’avvallamento» continua l’esperta.
Inoltre, le cicatrici da acne atrofiche, si distinguono in tre tipi: a M, a V e a U. «Quelle a U sono tonde e sembrano lasciate con uno stampino. Quelle a V hanno una forma a punteruolo, possono essere molto profonde e spesso non se ne vede il fondo. Infine quelle a M si riconoscono perché, tendendo la pelle intorno, l’avvallamento diventa meno profondo o scompare del tutto. Ecco che poi, a seconda del tipo, si sceglie la strategia migliore per cancellarle» spiega Romagnoli.
Infine, anche il “dove” ha una certa importanza. «Di solito le persone credono che il viso sia la zona più delicata del corpo. Ma non è così. Se, ad esempio, le cicatrici da acne sono sul collo o sul décolleté, alcuni metodi molto efficaci come il laser non si possono usare perché qui la pelle non cicatrizza altrettanto bene che in altre zone» dice Romagnoli.
Ed ecco come cancellare i segni lasciati da acne e brufoli con sette terapie efficaci e provate
Una volta stabilito il tipo di cicatrice da acne, visto il punto del corpo, valutata la tipologia e il colore della pelle e la stagione in cui ci si trova, si passa al trattamento vero e proprio. Che, in molti casi, può essere un mix tra le varie terapie disponibili.
«A prescindere dal metodo, per avere dei buoni risultati e appianare le cicatrici da acne, bisogna quasi sempre mettere in conto varie sedute dal medico. Inoltre nessuna delle soluzioni garantisce un risultato di rigenerazione totale. Ecco perché la migliore terapia resta la prevenzione e la cura dell’acne quando si presenta» chiarisce l’esperta.
- Peeling chimico
Se le cicatrici lasciate dall’acne non sono troppo profonde il peeling è una delle strategie più indicate. «Si tratta di un trattamento medico, una via di mezzo tra l’esfoliazione che si fa a casa e il peeling chirurgico» dice la dermatologa. Per rendere la pelle meno irregolare, viene applicata sulla zona da trattare un acido (come il glicolico o il salicilico). Questo genera un’esfoliazione profonda e una conseguente stimolazione del derma che accelera il rinnovamento cellulare. Unica controindicazione: per evitare che si formino macchie scure sulla pelle, è tassativamente vietato esporsi al sole dopo il trattamento.
2. Microneedling
Obiettivo: stimolare il collagene. Come? Attraverso piccoli aghi che bucano la pelle. «Il microneeling per cancellare le cicatrici da acne si fa senza calore» spiega la dermatologa. Attenzione però: vanno messi in conto alcuni giorni di disagi a causa del viso che tende ad arrossarsi molto.
3. Terapia biofotonica
L’acne fa ancora capolino tra le cicatrici? Allora prendi due piccioni con una fava grazie alla terapia biofotonica. «Se normalmente è meglio aspettare che l’acne si stabilizzi per poi intervenire sulle cicatrici, la luce led permette invece di agire sui segni cicatriziali quando ancora l’acne è in fase attiva. Ma non solo: questo tipo di trattamento allo stesso tempo appiana le cicatrici e diminuisce lo stato infiammatorio» spiega la dottoressa.
In altre parole, illuminando con particolari fasci di luce la zona interessata sia dai brufoli che dalle cicatrici, si riesce a ridurre entrambi. «Questo perché, oltre a placare l’infiammazione della pelle, tra gli effetti della luce led c’è anche quello di aumentare la produzione di collagene. E quindi di stimolare quel meccanismo rigenerativo e di riparazione che porta alla riduzione delle cicatrici da acne» chiarisce Romagnoli.
4. Medicina rigenerativa
Tra i trattamenti più all’avanguardia per quanto riguarda come cancellare le cicatrici da acne, c’è la soluzione messa a disposizione della medicina rigenerativa. «In questo caso si aspirano delle cellule adipose dal zone del corpo che ne hanno in abbondanza. Da queste si estrae poi una componente da iniettare nella cicatrice che, nel giro di qualche settimana, viene del tutto riempita» spiega la dermatologa.
5. Acido ialuronico
Un’altra procedura è quella di affidarsi all’acido ialuronico. Di questa sostanza naturale si sfruttano sia le capacità di filler, sia le sue qualità rigenerative. Se infatti è vero che l’acido ialuronico riempie temporaneamente la cicatrice, è anche vero che è capace di innescare un meccanismo di rigenerazione endogena della pelle. «Così, se l’acido ialuronico man mano degrada e viene riassorbito dal corpo, la situazione della cicatrice migliora comunque senza mai tornare al punto di partenza» continua l’esperta. Ovvio che in questo caso non si intende l’acido ialuronico per uso topico, ma quello da iniettare in loco dal medico.
6. Radiofrequenza
Un altro modo molto efficace per cancellare le cicatrici da acne sono gli energy device, cioè quei macchinari medici che sfruttano il calore. Tra questi c’è la radiofrequenza che, scaldando in profondità l’epidermide, stimola la produzione di collagene. «Il suo plus? Può essere usata anche sulla pelle scura» fa notare Romagnoli. In ogni caso il risultato è una pelle più tonica, elastica e compatta.
7. Laser
Anche il laser, infine, sfrutta il calore e può essere di vari tipi, dal Pico Laser al laser chirurgico. «Ciò che li accomuna tutti è che possono essere usati in modo molto mirato e, oltre a innescare una produzione di tessuto grazie alla stimolazione dei fibroblasti, hanno un’azione immediata, con la pelle che appare subito più liscia. Tuttavia, soprattutto se la cicatrice lasciata dall’acne è molto profonda, servono più sedute per vedere la pelle spianarsi» spiega il medico.
Ultima raccomandazione: «Esattamente come il peeling, anche il laser va evitato nei mesi estivi. Meglio quindi rimandare il trattamento ai mesi invernali, quando il sole è meno forte ed è più facile proteggersi» conclude Romagnoli.