Ho provato Epilcera, la depilazione indolore. E, sorpresa, invece di lasciare impresse le mie unghie sul bordo del lettino, sono uscita dal centro estetico rilassata come non mai.
«Si chiama Epilcera, è conosciuta come la ceretta indolore, ma è molto di più di questo». Mentre io sono comodamente sdraiata su un lettino riscaldato che, da solo, vale l’aver attraversato mezza città in bicicletta, l’operatrice del centro estetico (dove appunto sto per capire se quello che si dice tanto in giro di questo prodotto è vero) prepara con gesti sicuri il trattamento che sto per provare.
Cos’ha di diverso? Non solo l’estetista mi promette che sarà indolore, ma che l’appuntamento mensile per la depilazione smetterà di essere una piccola tortura. Per diventare un piacere. Ma non è tutto. Se già dopo la prima seduta con Epilcera i miei peli ricresceranno con meno solerzia, dopo un anno di ceretta fatta così le mie gambe saranno meno pelose del 70-80%. Wow!
«Epilcera non è solo una ceretta. È un trattamento completo, da ripetere ogni 5 settimane, che parte dallo scrub e si conclude con un massaggio» spiega l’operatrice.
Tra i vari protocolli a disposizione provo Esmeralda, una ceretta fatta con il metodo brasiliano (quindi con una pasta che, dopo essere stata stesa, si solidifica e i peli vengono via con un unico grande strappo) cui si aggiungono esfoliazione, idratazione e massaggio. Il tutto costa 45 euro (per inguine e gambe) e durerà circa un’ora.
Volendo posso scegliere di aggiungere anche quello che da Epilcera chiamano il rituale stagionale, cioè piccole coccole beauty che cambiano a seconda della stagione. Quello primaverile, ad esempio, si chiama Epil Spring e prevede un massaggio corpo con pietre calde e fredde per migliorare la tonificazione della pelle.
Finiti i preparativi iniziali, si parte con un’analisi dei peli e della pelle.
Come immaginavo – mea culpa! – l’operatrice mi dice che ho le gambe piuttosto secche. Cosa che, come in tutte le depilazioni (anche quelle indolori), non aiuta la buona riuscita finale…
Poi abbassa le luci e io, più che in una cabina per fare la depilazione, mi sento come una che è venuta qui per un massaggio. E, in effetti, il primo passaggio del rituale Epilcera è un brushing alle gambe con una spazzola di setole di crine e rame. «È fondamentale sia per esfoliare la pelle e fare emergere tutti i peli, ma anche per riattivare la circolazione sanguinea e quella linfatica. La parte in rame, poi, ha un’azione antibatterica» mi spiegano. Io mi lascio spazzolare in modo energico. La sensazione è quella di un piacevole formicolio che percorre tutte le gambe.
A testimonianza di quanto l’esfoliazione sia importante prima della ceretta, il mio trattamento prosegue con altri due passaggi dedicati allo scrub. Il primo è un peeling enzimatico a base di papaina. È super delicato e ha anche il plus di far ricrescere i peli più lentamente. Il secondo invece è un vero e proprio scrub che prevede l’azione meccanica di piccolissimi grani di sale del Mar Morto mischiati a un composto di cera d’api e olio di mandorle dolci. Che relax!
Dopo aver eliminato i residui di scrub con due manopole calde, è il momento di una ventata di idratazione lenitiva. Usando un aerografo, l’operatrice mi vaporizza la pelle con acqua termale, propoli, camomilla e lavanda. Dopo di che cosparge le gambe di amido di riso, che, più delicato rispetto al borotalco, ha la funzione di asciugare perfettamente la pelle.
Ma la ceretta, quando arriva? Adesso!
I piccoli grani verdi si sono già sciolti nel pentolino. Esmeralda è una cera brasiliana arricchita con aloe e burro di karité. In più ha un invitante colore verde dal profumo di mohito. Volendo, però, si può avere anche una cera tradizionale. «Epilcera ha studiato delle resine ad hoc per le varie parti del corpo. Ma anche qui c’è una differenza: invece delle classiche strisce in carta, per lo strappo usiamo strisce di mussola fatte con cotone e lino, molto più delicate perché strappano solo il pelo e non intaccano la pelle».
Tra una chiacchiera e l’altra, ci siamo. È arrivato il momento dello strappo. E della verità: questa depilazione sarà davvero indolore?
Ho le gambe e l’inguine per metà verdi slime. L’estetista solleva un lembo della ceretta ormai indurita e comincia la rimozione. Ora, dire che non ho sentito niente, non sarebbe corretto. Ma non ho provato nemmeno un gran dolore. Quello che avverto semmai sono i peli che, a uno a uno, escono del bulbo pilifero. Ciò che davvero non sento è la pelle bruciare per lo strappo. E, in effetti, subito dopo verifico di non avere nessun arrossamento, cosa che normalmente mi capita con la cera normale.
«Il merito è della ceretta brasiliana, certo, ma anche delle preparazione che ho fatto alla tua pelle» dice l’estetista. Scopro quindi che il rituale, i massaggi e le applicazioni di prodotti pre-ceretta non erano solo una coccola, ma anche un modo per rendere gambe e inguine pronti all’epilazione e far sì che fosse il più possibile indolore.
«Per questo motivo, quando si comincia un percorso con Epilcera, è fondamentale proseguire con il mantenimento a casa. Scrub due volte alla settimana con Epilscrub e lozione Epillotion tutti i giorni dopo la doccia» prosegue l’esperta. Solo così, mi assicura, vedrò ridursi sensibilmente la quantità di peli che fanno capolino dalla mia pelle.