Abbiamo chiesto a una dentista cosa pensa dei metodi per sbiancare i denti a casa. Ecco cosa ci ha detto. E perché anche il dentifricio, invece di rendere il tuo sorriso smagliante, lo rendere ancora più giallo.
Avere denti bianchi che più bianchi non si può è la nuova beauty addiction. Una moda che arriva dagli States e che sta sempre più dilagando anche da noi. Se infatti Oltreoceano i sorrisi spesso di un candore abbagliante sono una canone di bellezza già da molto tempo, adesso anche da noi la tendenza vuole denti di un bianco abbagliante. Addirittura oltre il proprio colore naturale.
Un trend che tra i maggiori complici ha i social dove una ricerca del sito di lenti a contatto Lenstore.it calcola che il 21% degli italiani usi un filtro per rendere subito i denti più candidi.
Quando però si passa dai social alla vita reale, per avere denti bianchi non basta un trucchetto virtuale. Per un sorriso ultra white quindi si fa spazio a dentifrici, gel, strisce, coluttori, schiarenti casalinghi, oltre ai tradizionali rimedi della nonna.
Ma tutti questi metodi per sbiancare i denti a casa, funzionano davvero? E, soprattutto, non è che sono pericolosi?
Lo abbiamo chiesto a Clotilde Austoni, dentista che su Instagram diventa “The smiling doctor” e affronta i nodi psicologici legati alla cura del proprio sorriso e dà consigli in pillole ai suoi follower. Ecco cosa ci ha detto.
TikTok propone acqua ossigenata + bicarbonato
Cominciamo da un trend che spopola su TikTok. Un rimedio DIY per sbiancare i denti a casa tanto popolare quanto discusso. Si tratta dello sbiancamento dei denti usando un po’ di acqua ossigenata mescolata al bicarbonato. I sostenitori del metodo sostengono, a ragione, che l’acqua ossigenata, che va anche sotto il nome di perossido d’idrogeno, è il principio attivo usato sia dai dentisti che nei trattamenti domiciliari per lo sbiancamento dei denti. E che quindi non ci siano rischi, ma…
«È vero che l’acqua ossigenata è un forte ossidante, ma in questo caso rimane per pochi secondi a contatto con i denti, non abbastanza per avere un effetto sbiancante. Invece può essere dannosa sul lungo periodo. La perossidazione è un trauma chimico dei tessuti gengivali che crea ispessimento delle gengive, erosione e bruciori. Insomma, non solo lavarsi i denti con l’acqua ossigenata non funziona, ma alla lunga può causare problemi» dice l’esperta. In due parole: trattamento TikTok style «caldamente sconsigliato».
Limone e salvia: il rimedio della nonna funziona per sbiancare i denti a casa?
Per chiarire subito le cose, Austoni ci spiega anche perché tutti gli altri rimedi delle nonna, vedi strofinarsi sui denti una fetta di limone o una foglia di salvia, possono essere una pessima idea. Mentre la salvia non serve a niente, «il limone contiene acido citrico e quindi è in grado di corrodere letteralmente lo strato più superficiale dei denti. Risultato? Togli tutto lo smalto e i denti, anziché più bianchi, diventano sottili e gialli. Questo perché traspare la dentina sottostante che, appunto, è gialla. Il che rende anche inevitabile la comparsa di sensibilità dentale». Meglio lasciar perdere, insomma.
Il dentifricio sbiancante non è sicuro…
Il che ci porta a dire che, per uno sbiancamento dei denti in totale sicurezza, ci vogliano dei prodotti ad hoc. Ma, anche qui, sorpresa! Perfino i comuni dentifrici, quelli che si comprano al super e che promettono denti più bianchi in uno zac, nascondono non poche insidie. «Non solo non sbiancano perché per legge possono contenere pochissimo perossido di idrogeno (non più dello 0,1%), ma spesso contengono particelle abrasive. La loro funzione è quella di prevenire la formazione di macchie ma, a lungo andare, finiscono per rigare lo smalto dentale» spiega Austoni.
Ecco perché, anche il dentifricio che sembra tanto innocuo, potrebbe non esserlo affatto. Meglio lasciarlo nel cassetto? «Meglio usarlo con parsimonia, senza dubbio non quotidianamente, e sempre secondo le indicazioni del proprio dentista» taglia corto l’esperta.
Strisce sbiancanti = denti a macchie
Per lo sbiancamento dei denti a casa anche le striscette whitening sono usatissime. Le applichi sulla dentatura, le lasci in posa circa mezz’ora e ripeti il giorno dopo, per un paio di settimane. Il problema? Secondo l’esperta il primo guaio con le strisce per lo sbiancamento dei denti sta nella loro forma. «Sono dei fogli rettangolari, il che significa che non possono abbracciare il dente a 360 gradi ma si appoggiano solo sulla parte frontale. Così, quando si tolgono, si scopre che alcune zone del dente sono diventate più chiare, altre invece sono rimaste scure perché la striscetta non aderiva bene» dice Austoni.
E ritrovarsi con un sorriso a macchie non è l’unico problema. «Se non si posiziona bene la striscia, gli attivi vengono a contatto con la gengiva e la possono ulcerare» avvisa la dentista.
Come la mettiamo con sieri, pennette e colluttori?
E per quanto riguarda sieri, pennette e colluttori? Niente da fare. Ed è una questione di normativa. «Sieri, collutori, dentifrici whitening e via dicendo non possono contenere più dello 0,1% di perossido di idrogeno, che è l’unica molecola in grado di sbiancare. Si tratta di una percentuale molto bassa e totalmente insufficiente ad apportare alcun cambiamento cromatico» spiega Austoni.
Allora, cosa funziona per sbiancare i denti a casa?
Mettiti il cuore in pace. «Non esiste alcun modo per sbiancare i denti a casa con rimedi fai da te. Il trattamento che funziona è necessariamente professionale perché solo in studio si possono maneggiare prodotti sbiancanti efficaci» conclude l’esperta. Per selfie abbaglianti non resta quindi che prendere appuntamento dal dentista. E lasciar fare a chi se ne intende.