Se sei seduta nella sala d’aspetto del dentista e, tra una sbirciatina e l’altra al telefono, ti stai chiedendo cosa devono fare gli altri pazienti, eccoti la risposta: uno su tre è lì per lo sbiancamento dei denti. Pare infatti che avere un sorriso smagliante sia un desiderio comune tra gli italiani. Stando ai dati dell’Accademia Italiana di Odontoiatria (AIC) il 33% degli interventi in poltrona sono per dire addio alla patina giallastra.
In effetti, se anni di caffè, tè, vino rosso, liquirizia e sigarette hanno reso il sorriso più giallo che bianco, non c’è scelta: bisogna andare dal dentista. In studio il professionista osserva, valuta e infine cerca una soluzione. Che, in caso di sbiancamento dei denti, possono essere due, alternative o complementari: o si fa tutto direttamente seduti in poltrona, oppure ci si portano i compiti a casa.
Sbiancamento dei denti: metodo 1
La prima ipotesi, cioè quella di fare tutto con il dentista, è la più veloce. Ma, tra le due, è quella meno efficace in termini di sbiancamento e di durata dei risultati. «In questo caso sui denti viene applicato un gel molto concentrato, ma per un tempo relativamente ridotto. Ecco perché per avere risultati apprezzabili bisogna tornare in studio tre o quattro volte» spiega Clotilde Austoni, dentista conosciuta su Instagram come “The smiling doctor”.
Durata del trattamento? Circa un’ora ad ogni seduta. Se poi non hai proprio tempo per stare lì seduto ad aspettare che il gel al perossido d’idrogeno faccia effetto, puoi optare per la soluzione fast che prevede anche l’utilizzo di un laser che velocizzi l’azione del gel sbiancate.
Sbiancamento dei denti: metodo 2
L’alternativa? La tecnica domiciliare, ma con i prodotti pro. Che non solo permette di non dover prendere appuntamento tutte le settimane dal dentista, ma anche di fare uno sbiancamento più profondo (a un prezzo inferiore). «Funziona così: come prima cosa si realizzano delle mascherine su misura. È qui dentro che, una volta a casa, il paziente deve mettere il gel sbiancante che gli viene consegnato. Si tratta di prodotto sbiancante è più delicato rispetto a quello che usano i professionisti, ma il tempo di applicazione è più lungo calcolando che le mascherine devono essere indossate qualche ora al giorno per almeno due settimane. Ecco perché, a conti fatti, è proprio lo sbiancamento domiciliare a dare più soddisfazione ai pazienti che desiderano denti bianchi» suggerisce Austoni.
E poi, dalla sua, lo sbiancamento dei denti domiciliare ha anche il fatto di costare meno, e questo sebbene il medico debba realizzare delle mascherine su misura per te. Senza considerare il fatto che, volendo ripetere il trattamento, l’unico costo sarà quello dei prodotti.
Già, ma ogni quanto si deve rifare lo sbiancamento dei denti? «Non c’è una regola. Molto dipende dall’alimentazione, dalle abitudini e dall’igiene dentale. Mediamente però lo sbiancamento domiciliare va rifatto circa ogni due anni. Quello in studio, invece, richiede un intervallo di tempo più breve» dice Austoni.
Vietato a…
Ma lo possono fare tutti? Se su alcune dentature il risultato è a dir poco flashante e dura per qualche anno, la prima visita dal dentista può anche riservare qualche brutta sorpresa. «Lo sbiancamento è una procedura sicura e, se eseguita correttamente, non aumenta la sensibilità né dei denti né delle gengive. Tuttavia c’è un prerequisito perché funzioni: sui denti ci deve essere abbastanza smalto» avvisa la dentista. Quindi, se i denti sono sani, non corrosi da un’alimentazione troppo acida e non consumati dal bruxismo, allora i risultati saranno al top. In alternativa toccherà accontentarsi di uno sbiancamento molto più modesto.
Lo sbiancamento, infine, non ha senso sui denti finti o su quelli ricoperti: qui il colore del materiale è studiato per non modificarsi nel tempo, quindi basta la normale seduta di igiene. Attenzione però: se si trovano in zone della bocca molto visibili, come ad esempio su un incisivo, lo sbiancamento potrebbe far diventare più bianchi i denti naturali di quelli in un altro materiale. «In questo caso bisogna sostituire la ceramica o l’otturazione con un colore che sia identico a quello dei denti naturali post sbiancamento» fa notare la dentista.
L’ultima spiaggia
Hai scoperto di non poter fare lo sbiancamento? Sappi che puoi comunque aspirare a un sorriso brillante. «In tutti gli altri in cui lo sbiancamento dei denti con il perossido d’idrogeno non funziona bene, si interviene con delle faccette. Si tratta di sottili gusci in ceramica da applicare davanti al dente per dargli non solo il colore ma anche la forma desiderata» spiega Austoni.
Morale, avere un sorriso smagliante da star di Hollywood si può. A una condizione: prendere appuntamento dal dentista.