Si fa presto a dire: “Ho i capelli ricci”. Poi però guardi bene e scopri che ci sono ricci e ricci. Ci sono quelli morbidi di Salma Hayek e quelli afro di Jessica Aidi. E, nel mezzo, un universo. O meglio altri tipi di ricci.
Ma quanti tipi di capelli ricci esistono? A stabilirlo è stato Andre Walker, (riccio) hair stylist americano, che da oltre 25 anni cura i capelli di Oprah Winfrey. Oltre ad aver messo le mani anche in altre due chiome ricce non da poco, come quella di Halle Berry e di Michelle Obama. Insomma, uno che di capelli dalle mille onde se ne intende. Tanto da avere ideato l’Hair Typing System, una classificazione di tutte le texture dei capelli, dai lisci spaghetto ai ricci più indomabili.
Cosa si scopre subito dalla sua categorizzazione? Che se i lisci possono essere al massimo di tre tipi (gruppo 1), nella categoria mossi e ricci ne rientrano ben nove tipologie diverse. E a ognuna corrisponde un tipo di taglio e una determinata hair routine.
Queste nove categorie sono poi raggruppate in tre gruppi. Il 2 è quello dei mossi, il 3 dei capelli ricci veri e propri e il 4 comprende i capelli afro. Ogni gruppo poi ha tre sottocategorie (A, B e C), che si differenziano principalmente per il tipo di onde che disegna il capello: A indica le spirali più ampie, mentre la C quelle più strette.
Pronta a scoprire in quale tipo di capelli ricci ti riconosci?
Il tipo 2: mossi. Da fini a grossi, hanno un movimento a S che parte più o meno vicino alla radice.
Tipo 2.A Capelli sottili con onde appena accentuate.
Spesso, chi rientra in questa tipologia, cede alla piastra ed elimina del tutto il movimento naturale delle lunghezze. Il problema di solito sta nella scelta sbagliata dei prodotti: se sono troppo pesanti si finisce per ammosciare la chioma. E togliere anche quel poco di volume naturale dalle radici.
Evita shampoo e balsamo troppo corposi. Per lo styling invece preferisci una mousse a base di acqua come Phomollient Styling Foam di Aveda (18,99 euro) che dona volume e spessore ai capelli sottili.
Tipo 2.B Capelli mossi di spessore medio con onde a S che partono da metà lunghezza.
Per far risaltare al massimo il movimento naturale di questo tipo di chioma usa uno prodotto texturizzante tipo The Organic Ocean Spray di My.Organics (22,50 euro), uno spray arricchito con sale del Mar Morto e lavanda che dà corpo, volume e definizione senza appesantire la chioma.
Tipo 2.C In questo tipo di chioma le onde sono ancora più strette, come quelle di Shakira per intenderci, che spesso fanno rima con effetto crespo. Per mantenere ben definite le S che partono dalle radici e arrivano alle punte la parola d’ordine è idratazione.
Se vuoi evitare che l’acqua delle lunghezze evapori creando l’effetto crespo, prova a sovrapporre due prodotti in fase di asciugatura. Metti prima un conditioner leave-in come Urban Proof Leave-In Conditioner di Alter Ego (15,90 euro), un balsamo senza risciacquo arricchito da un filtro anti inquinamento e dalla protezione dai raggi UV. Sopra usa una mousse per definire le tue onde naturali. Ad esempio Modeling Mousse Modella Ricci di Eterea (13,90 euro) ha una formulazione naturale che ti dà un sostegno morbido e luminoso alla chioma.
Tipo 3: sono i capelli ricci veri e propri. Quelli con le ciocche che si attorcigliano su se stesse, come delle molle.
Tipo 3.A Tra i ricci, sono quelli che hanno il diametro più ampio. Per dire: all’interno può starci un dito.
In questo caso il problema più grande potrebbe essere quello di rovinare la definizione dei boccoli che sono molto delicati. Pettina quindi i capelli da bagnati, quando sei sotto la doccia e hai appena steso il balsamo, usando un pettine in legno a denti larghi. Da quel momento però poi appoggia il pettine e non prenderlo più in mano. Sciacqua, tampona velocemente la chioma con un asciugamano e applica una noce di crema nutriente come Elvive Crema-Ricci Disciplinate di L’Oréal Paris (5,90 euro).
Tipo 3.B Fanno boccoli a mo’ di molla con una circonferenza simile a quella di un pennarello.
A questo livello di riccio il problema non è più il volume, quando quello della secchezza delle lunghezze. Quando i capelli sono ancora bagnati, applica un prodotto che aiuti a mantenere l’idratazione all’interno del fusto. Risciacquo Acido Ricci di Biofficina Toscana (14,30 euro) ha un pH acido e una formula a base di kiwi bio toscano, pantenolo e acqua di riso fermentata che lucida e idrata i capelli contrastando l’effetto crespo.
Tipo 3.C Ricci, decisamente ricci. Sono quelli che si attorcigliano come un cavatappi, in boccoli piccoli ma comunque ben definiti.
Il problema? Anche in questo caso l’effetto crespo. Ecco perché, soprattutto se li lavi frequentemente, puoi provare un prodotto delicato come un co-wash. L’obiettivo è di mantenere quanto più possibile e non lavare via la naturale idratazione di cute e lunghezze. Semi di Lino Curls Hydrating Co-Wash di Alfaparf Milano (16,90 euro), ad esempio, è una crema lavante che ti evita il passaggio dello shampoo che spesso tende a sgrassare troppo la chioma.
Tipo 4: rientrano in questa tipologia tutti capelli afro. Sottili e morbidi, o grossi e coriacei, tutti hanno in comune la tendenza a essere molto secchi e avere una texture nel complesso spugnosa.
Tipo 4.A Le chiome di questo tipo hanno ricci dalle spirali così strette che nel mezzo passerebbe solo un ago da uncinetto.
In questo caso, uno dei problemi principali è riuscire a districarli senza spezzare le lunghezze e riuscendo a non aumentare il volume. In alternativa al classico pettine in legno a denti larghi, prova la spazzola Naturally Curly Detangler di Tangle Teezer (14 euro). Pensata apposta per pettinare i capelli che vanno dal tipo 3.C al 4.C, dà il suo meglio usata in doccia per distribuire maschere e trattamenti dopo lo shampoo. Quello che la rende un must per i capelli ricci sono i suoi dentini a due lunghezze: quelli lunghi, particolarmente rigidi, servono a districare, sciogliere i nodi e distribuire il conditioner. Quelli più corti, invece, ti aiutano a chiudere le cuticole del capello: così i ricci non perdono definizione e il crespo è sotto controllo.
Tipo 4.B Più che S, in questo caso le ciocche disegnano delle Z.
Hanno un vero e proprio andamento a zig zag, che crea un effetto nuvola con lunghezze secche, fragili e che fanno fatica ad allungarsi. Come rendere domabili le chiome 4.B? Le treccine sono sempre un must ma, come accade sempre più spesso, si sceglie lo stile wash-and-go, lasciando anche le chiome più selvagge libere di esprimersi.
In questo caso, per rendere i ricci più definiti e cercare di abbassare le lunghezze, è ideale il metodo LOC, ossia Liquid Oil Cream Method. Obiettivo: idratare a fondo i capelli. Per farlo si seguono tre passaggi consequenziali con altrettanti tipi di prodotti. Si parte con la componente liquida, poi è necessario un olio per far sì che l’acqua – e quindi l’idratazione – resti all’interno di ogni singola ciocca. E infine si applica il prodotto a base cremosa per chiudere le cuticole e prevenire la disidratazione.
In pratica serve una beauty routine ad hoc come quella messa a punto da Lush. Si parte con Super Milk (18 euro), primer e balsamo senza risciacquo a base di latte di cocco, avena, mandorle per idratare, succo di limone per dare lucentezza e olio EVO per aggiungere elasticità. Nella formula c’è anche l’etilmacadamiato, alternativa vegan ai siliconi, che protegge i capelli del calore e dall’umidità senza appesantirli.
La parte oleosa invece è affidata a Renee’s Hair Souffle (15 euro). Da applicare sia sulle lunghezze che sulla cute, è un mix di oli vegetali biologici: quello di ricino idrata, quello di cocco dà elasticità, mentre l’olio essenziale di mandarino chiude le cuticole. C’è poi il burro di karité che nutre e ripara la chioma. Infine è il momento della crema Curl Power (13 euro) che, grazie a un mix di oli e burri, aggiunge una dose extra di idratazione prima di chiudere le cuticole per ricci lucenti e definiti.
Tipo 4.C In questo caso le ciocche sono così fitte che non si disgiungono tra loro.
L’effetto è quello di una chioma crespa a nuvola che difficilmente si allunga, visto che i capelli si arricciano su se stessi riducendo fino al 75% la loro misura. In altre parole, chi ha questo tipo di capelli, ha bisogno non solo di nutrire, ma anche di distendere le lunghezze.
Per questo è bene scegliere prodotti senza risciacquo e molto idratanti. Come ad esempio Strengthen & Restore Leave-In Conditioner di Shea Moisture (14,95 euro), un balsamo da mettere dopo la doccia che districa, nutre e toglie il crespo. Nella sua formula trovi l’olio di ricino giamaicano, ricchissimo di omega 3, e perfetto per fortificare i capelli. Ad aggiungere morbidezza e pettinabilità ci pensa il burro di karitè, mentre la menta ravviva e purifica la cute. Altro dettaglio importante, perché sono così fitti che possono soffocare la cute, e di conseguenza diventare deboli o addirittura soggetti a caduta.