Più si procede con il vaccino anti Covid, più la sua interazione con le nostre normali abitudini aumenta. Nel senso che ci si comincia a fare domande o sorgono dubbi su eventuali cautele, o problematiche, che possono sorgere in caso, per esempio, della sua concomitanza con trattamenti estetici a base di filler, botox o comunque mediamente invasivi.
Per fare chiarezza senza generare inutili allarmismi, ma avere un parere affidabile e competente abbiamo intervistato il professor Alberto Massirone, Presidente di Agorà, Società scientifica di medicina ad indirizzo estetico di Milano.
Professore, ci sono secondo lei avvertenze o cautele da avere nel fare filler o botox prima o dopo aver fatto il vaccino contro il Covid?
«Premesso che gli effetti riscontrati in letteratura sono davvero rari, nell’ordine di pochi casi, e assolutamente reversibili, a titolo prudenziale qualche raccomandazione va fatta. Come indicato anche dall’Update del Position Statement redatto dal Collegio Italiano delle Società Scientifiche di Medicina Estetica composto da Agorà, Sies e Sime sarebbe meglio evitare l’esecuzione del trattamento nei 15 giorni antecedenti la vaccinazione. Inoltre raccomandiamo di non eseguire prudenzialmente il trattamento tra la somministrazione della prima e della seconda dose di vaccino. E nemmeno nel mese successivo alla vaccinazione completa».
E queste eventuali cautele variano a seconda del tipo di vaccino?
«Queste cautele sono da considerarsi per qualsiasi tipo di vaccino e non comportano nessuna controindicazione, nella misura in cui si adottano corrette pratiche prudenziali. Doveroso indicare che ad oggi sono state riscontrate evidenze di rari e temporanei effetti collaterali solo con il vaccino di Pfizer e di Moderna».
Il botulino, tra l’altro, è una tossina. Un trattamento estetico a base di botox può interferire con il sistema immunitario?
«Quando viene iniettato, il botox si localizza nel punto di inoculo. Per questo non è stato riscontrato nessun evento avverso in relazione al vaccino anti Covid».
Le eventuali cautele cambiano a seconda di quanti giorni sono passati dalla vaccinazione?
«Certamente. Come dicevo prima, si prescrive di non infiltrare filler a base di acido ialuronico nei 15 giorni precedenti il vaccino anti Covid. Di non sottoporsi a trattamento con filler tra l’iniezione della prima e della seconda dose vaccinale. E di far trascorrere 30 giorni dalla seconda dose di vaccino prima di eseguire un trattamento con filler. Questi sono i tempi sufficienti per ridurre, se non annullare, la possibile reazione anche in rapporto a quanto prodotto dalla letteratura internazionale».
Quali sono gli altri trattamenti di medicina estetica con i quali è consigliato avere prudenza?
«Posso dire tutti e nessuno in particolare. La medicina estetica, ricordiamolo sempre, è un atto medico. E come tale può non essere privo di eventi avversi, che diventano nulli se si attuano misure prudenziali, scrupolose e trasparenti sia per quanto riguarda il professionista sia per quanto riguarda il paziente. Queste si possono riassumere in un’unica parola: sicurezza».
Che cosa intende dire, in concreto?
«Per il medico, la sicurezza, si coniuga in una formazione continua e completa. In un’applicazione delle best practice indicate dalle società scientifiche di riferimento. E nell’impiego non solo di prodotti e device di qualità, ma anche di quelli su cui è già stata effettuata un’ampia sperimentazione. Per i pazienti invece è sinonimo di informazioni cliniche specifiche e complete ricevute prima di approcciarsi a qualsiasi tipologia di trattamento. A un’anamnesi precisa. Unitamente alla conferma della corretta e completa formazione del professionista di cui si avvale».
Se si sono fatti trattamenti estetici con filler o botox, è bene dirlo al medico che fa l’anamnesi in sede di vaccino anti Covid?
«Filler o botulino non costituiscono alcuna controindicazione all’esecuzione del vaccino anti Covid, che noi delle società scientifiche sosteniamo e raccomandiamo. Sarà semmai il medico estetico che poi, nella sua visita prima dell’esecuzione di ogni trattamento, dovrà valutare eventuali reazione infiammatorie. Incluse le tempistiche di vaccinazioni già eseguite o da eseguire, con particolare attenzione alla campagna vaccinale anti Covid».