Chi non è caduta nella trappola di un falso mito in fatto di beauty routine? Ma se errare è umano, perseverare è diabolico. Per cui ecco alcune delle baggianate a cui è bene finalmente smettere di dare retta.
Probabilmente ogni ambito ha le sue leggende metropolitane. E il beauty non è escluso. A volte per colpa della nonna, che ci ha tramandato consigli magari collaudatissimi, ma in seguito sconfessati dai tempi e dalla scienza (c’è ancora qualcuno che si abbronza spalmandosi al sole con la birra?!?). Altre volte sono i social a metterci in testa convinzioni sbagliate, complici influencer improvvisatesi beauty expert o video di pratiche fai-da-te molto d’effetto per generare visualizzazioni, ma molto meno sicure per la nostra pelle.
Insomma, girano un sacco di bufale. Ecco perché ci è venuta voglia di fare un po’ di chiarezza. Almeno su alcuni dei più diffusi (e sbagliati) luoghi comuni in circolazione in fatto di beauty e cosmetici.
Falso Mito #1: Chi ha la pelle grassa non ha bisogno dell’idratante
Errore gigantesco. La pelle grassa ha un problema di eccesso di sebo, non di acqua. Ecco perché, come tutti i tipi di pelle, ha bisogno di venire idratata sempre e comunque. Anzi, non farlo potrebbe addirittura peggiorare la situazione, in quanto l’epidermide potrebbe reagire producendo ancora più sebo. Gettandovi così in una spirale discendente da cui potrebbe non essere facile riemergere. Piuttosto, scegliete un idratante dalla formula leggera, priva di oli, meglio ancora se non comedogenica, ma idratate. Se poi fa caldo e non avete esigenze antiage, ci si può anche limitare a un siero a base di acido ialuronico.
Falso Mito #2: Se la pelle tira dopo la detersione vuol dire che l’hai lavata bene
Ecco un’altra solenne baggianata. Dopo la detersione la pelle non deve tirare, ma darvi una sensazione di freschezza e morbidezza. Se invece la sentite più tesa, vuol dire che avete esagerato. Perché non avete solo rimosso sporco e impurità, ma anche quello strato di sebo che costituisce la sua naturale barriera epidermica. Soluzione: cambiate detergente.
Falso Mito #3: Il dentifricio asciuga i brufoli
A questo proposito, dobbiamo fare mea culpa, perché qualche volta l’abbiamo scritto anche noi. Ma secondo i dermatologi, a contribuire a questa diceria c’è il fatto che alcuni tipi di dentifrici contengono attivi anti-infiammatori, in grado quindi di attenuare il rossore e sgonfiare le eruzioni. Tuttavia, l’effetto collaterale di questo rimedio fai da te sta nel causare irritazioni e, talvolta, nel seccare troppo la pelle. Insomma, meglio restare fedeli al caro acido salicilico e tenere il dentifricio per quello che serve: a lavare i denti.
Falso Mito #4: Se non c’è il sole non serve mettere l’SPF
I dermatologi ormai lo ripetono da anni, e noi pure. Non devi startene spaparanzata in spiaggia o in piscina per sentire l’obbligo di mettere la crema solare. Come tante cose (sigh) nemmeno i raggi UV sono più quelli di una volta. E complice il buco nell’ozono e la deriva poco ambientalista degli ultimi decenni, si sono fatti quanto mai aggressivi, soprattutto a livello di fotoinvecchiamento. Pensa che perfino quando il cielo è coperto, solo il 10% dei raggi viene schermato. E che i raggi UVA, i peggiori quanto a photoaging, passano anche attraverso i vetri e le finestre. Ultimamente poi si sono aggiunti i danni da luce blu, ossia quella emessa dagli schermi dei device tecnologici. In poche parole, SPF30 anche in città e non si discute.
Falso Mito #5: Fare la lampada prima di mettersi al sole ti protegge dalle scottature
Ma quando mai? La tintarella è data dall’affioramento della melanina. Che è sì una reazione “protettiva” della nostra pelle al sole, ma non basta a evitare scottature. E soprattutto, non è comunque sufficiente a proteggere l’epidermide dai danni dei raggi UV a livello cellulare più profondo. Per farti capire meglio il concetto, considera che perfino le persone di colore si devono proteggere usando l’SPF. E poi, scusate: ma c’è ancora chi si fa la lampada? In ogni caso, lo stesso vale per l’abbronzatura ottenuta con i self tanner. Il suo effetto bronze è estetico, ma non ti mette al sicuro dalle scottature.
Falso Mito #6: I prodotti naturali sono di per sé i più sicuri per la pelle
Affermazione del tutto infondata. Innanzitutto perché si basa sul principio che la Natura sia “buona”. In realtà, erbe o derivati vegetali possono essere altrettanto aggressivi quanto quelli chimici. Tutto dipende dalla concentrazione. L’acido mandelico non è forse derivato dalle mandorle? Eppure, a percentuali alte, è in grado di scorticare l’epidermide. E poi molto dipende dal tipo di pelle. Ci sono profumi naturalissimi o oli essenziali che possono causare allergie o reazioni avverse in chi ha la pelle sensibile. Anzi, proprio queste persone sono quelle che devono stare più attente a tutto ciò che è etichettato come “naturale”. E limitarsi a evitare cosmetici con fragranze artificiali, parabeni, ftalati, solfati, siliconi, coloranti artificiali, ma fare bene attenzione anche alle erbe che contengono.
Falso Mito #7: L’acqua micellare non va risciacquata
No. No. E poi ancora no! Non importa che cosa dicono le istruzioni, la pubblicità o la tua migliore amica. L’acqua micellare va SEMPRE risciacquata. La sua formula, a base di micelle, è pensata per assorbire e trattenere le particelle di trucco (in primis) e le impurità (in secundis), ma per eliminare ogni traccia di sporco deve essere lavata via con l’acqua. Certo, molto lo asporta già il cotone… Tuttavia limitarsi a passare il dischetto è comunque una forma di detersione parziale e poco profonda. Molti residui restano sulla pelle. Per non parlare del fatto che le formule delle acque micellari non sono pensate per venire assorbite dall’epidermide. Col rischio quindi di causare irritazioni, pruriti o eruzioni cutanee. E’ liquida e acquosa, ma non confonderla, insomma, con il tonico.