Il testosterone non è solo “roba da maschi”. Eh già, ci tocca sfatare questo mito. Una sua iperproduzione, così come un brusco calo, possono infatti contribuire a determinare una serie di problemi fisici. In primis, quell’improvvisa secchezza cutanea e dei capelli che può colpire perfino chi ha la pelle grassa da una vita. Ma la lista è ancora lunga. Dal calo della libido a una copiosa caduta dei capelli, e persino insonnia o accumulo di peso. Disturbi apparentemente non legati tra di loro, ma tutti campanelli d’allarme che possono facilmente ricondurre ad una carenza di testosterone. Abbiamo chiesto a due specialisti di aiutarci a fare chiarezza tra gli up e down di quest’ormone.
Cos’è esattamente il testosterone?
Noto anche come l’ormone del desiderio, normalmente viene secreto in maggiori quantità a metà mese, ossia nella fase ovulatoria del ciclo. Hot, hot, hot! Questo dettaglio non è mica un caso: la natura interviene a rendere la donna più sensibile al rapporto sessuale e facilita l’accoppiamento ai fini del concepimento. Insomma, è un ormone importantissimo tanto per l’uomo, quanto per la donna. «Si è sempre pensato, e si pensa anche oggi, che sia l’ormone maschile per eccellenza ma, in realtà, noi ginecologi ricordiamo quanto sia fondamentale anche per la donna, proprio perché viene prodotto dall’ovaio femminile. E un giusto equilibrio, nella sua produzione, determina un corretto funzionamento dell’attività sessuale e ormonale» spiega il dottor Salvatore Mauro, specialista in ginecologia.
Che succede quando c’è un deficit di testosterone?
Tranquilla, partiamo col dire che non è una condizione così frequente. «E’ più comune un incremento del testosterone, spesso associato a un’alopecia androgenetica e alla sindrome dell’ovaio policistico» afferma la dottoressa Corinna Rigoni, specialista in dermatologia.
In media il livello nelle donne è già più basso rispetto agli uomini, e potrebbe ulteriormente diminuire dopo la menopausa. «Di solito la sua produzione è in quantità leggermente superiore al normale intorno ai 18-20 anni, e decresce man mano che ci si avvicina ai 50 anni, quando notiamo già una fisiologica riduzione del 50%. Tuttavia, in caso di menopausa precoce o quando si devono asportare ovaie e utero per ragioni oncologiche la sua secrezione si può drasticamente ridurre anche in una donna giovane» spiega Mauro.
Tuttavia, a determinare delle variazioni nella produzione di testosterone possono incidere anche condizioni ambientali, alimentari e di stress.
Alterazioni che possono attivarsi in una donna sia da un punto di vista psichico che da un punto di vista fisico. Innescando talvolta persino un invecchiamento precoce, qualora non venisse fatta una corretta diagnosi e ripristinati tempestivamente i valori. «Inoltre un deficit di estrogeni e testosterone, comune durante la menopausa, può provocare un rallentamento del metabolismo: la donna è portata a muoversi meno e mangiare di più. E oltretutto, la sua attenzione è spesso rivolta a cibi poco salutari. Innescando così un pericoloso loop: aumentando i cibi ad alto indice glicemico aumentano i grassi cattivi, che hanno come diretta conseguenza il deposito addominale» sostiene Mauro.
Anche la difficoltà a perdere peso, nonostante un regime alimentare ipocalorico e un’intensa attività fisica, può essere legata a una diminuzione della produzione di testosterone. «Non di meno si assottigliano i genitali esterni, le mucose vaginali, ed ecco così spiegati i vari disturbi dell’eccitazione. Secchezza vaginale, fastidio durante i rapporti sessuali, e la difficoltà a raggiungere l’orgasmo» aggiunge il ginecologo.
Gli effetti sulla pelle e sui capelli…
«La perdita di peli e capelli è un altro sintomo da non sottovalutare» aggiunge la dermatologa. Ok, per alcuni aspetti potrebbe sembrarti un miracolo. Zero cerette, zero stress. Considera però che l’alopecia non è certo un bel colpo per l’autostima. «Il testosterone è uno dei principali ormoni che sostengono il mantenimento dei capelli sani» sottolinea la dermatologa.
Caduta dei capelli o nel caso opposto irsutismo sono infatti i primi sintomi che inducono a indagare i livelli di estrogeni e testosterone. «Un’ iperproduzione di testosterone potrebbe determinare invece un aumento di peli, anche in posti dove è consueto avere solo una lieve peluria. Non di meno acne e irregolarità del ciclo mestruale. Oppure provocare l’alopecia androgenetica, comune anche nel caso di deficit, ovvero una caduta un po’ maschile dei capelli» conclude Rigoni. Questa virilizzazione tipica colpisce soprattutto le donne affette dalla sindrome dell’ovaio policistico, le quali producono maggiore quantità di androgeni. «Ma anche l’ipertiroidismo, pubertà più precoce, l’uso di alcuni tipi di farmaci, e in casi più estremi il tumore dell’ovaio sono condizioni che possono indurre un aumento di testosterone. A incidere sulla sua produzione poi è un fattore a cui difficilmente si pensa, come l’attività sportiva particolarmente intensa» conclude la dermatologa.
Come intervenire in caso di squilibri?
«Molte donne che hanno un testosterone basso subiscono un progressivo aumento di peso, che spesso viene accettato come una conseguenza diretta dell’invecchiamento e della menopausa. Niente di più sbagliato. In realtà dosando il testosterone si può ovviare a questo inconveniente e sopperire a questa mancanza, riattivando il metabolismo» spiega Mauro. Quindi prima di tutto occorre non sottovalutare i sintomi e cercare d’impostare da subito una terapia.
Per mantenere buoni livelli di testosterone nel sangue è importante fare un’attività fisica regolare (ma senza esagerare) e mangiare in modo equilibrato. «Privilegiare le proteine della carne, del pesce, delle uova così come quelle vegetali è di per sé un buon modo per aumentare naturalmente i livelli di testosterone. Poi non bisogna avere paura dei grassi buoni, ad esempio quelli dell’olio d’oliva e dell’avocado, e andarci piano con i carboidrati» afferma Mauro.
Modera anche l’alcol
E’ bene anche moderare l’uso di alcol, che inibisce la produzione di testosterone. «Un bicchiere di vino a tavola, che contiene pure resveratrolo, un prezioso antiossidante, è un toccasana. L’importante è non eccedere. Molti studi confermano che le donne alcoliste hanno spesso bassi livelli di testosterone» aggiunge il ginecologo. Anche un buon apporto di vitamine ha il suo peso. «La vitamina A stimola le ovaie e le surreni a secernere più testosterone. Vitamina E, B, D sono tutti micronutrienti fondamentali per il corretto mantenimento di questo importante ormone» sottolinea sempre Mauro.
Solo nei casi più gravi si può considerare l’uso di farmaci. «Le terapie per via orale sono sconsigliate perché verrebbero disattivate a livello gastrico. Meglio optare per una crema vaginale, o per l’assunzione in via transdermica mediante l’uso di cerotti medicali. Un buon integratore naturale, utile invece per modularne gli eccessiè è la Serenoa Repens, che ha una funzione regolatrice». Si tratta di una palma nana che cresce soprattutto in Florida, e che gli indiani d’America hanno usato per secoli contro i disturbi urinari. Oggi però si sono riscontrati ottimi effetti anche contro la caduta dei capelli data da squilibri ormonali,.