Se pensi di avere una pelle allergica da sempre, o temi che lo sia diventata, leggi qui. Non tutte le pelli “capricciose” sono uguali… Ecco come distinguerle, e soprattutto come prendertene cura.
Applichi un cosmetico e poi, al posto di accarezzare una pelle di pesca, cominci a fare le squame come un rospo. Pelle secca, papule, rossori e prurito. Ma allora sarà vero che ‘chi bella deve apparire le pene del diavolo deve subire’? Tranquilla, forse sei solo inceppata in una reazione allergica da contatto. Ma per capire meglio di cosa si tratta abbiamo intervistato la dottoressa Corinna Rigoni, specialista in dermatologia, per farci da guida nel mondo degli allergeni.
Pelle allergica o reazione allergica?
Tanto per cominciare dovremmo fare una distinzione tra le cosiddette Dic e Dac, ossia la Dermatite irritativa da contatto e la Dermatite allergica. «Può capitare di avere una forma irritativa, che ci viene una volta e non si ripresenta più, magari solo perché la particolare concentrazione di una sostanza in un cosmetico ci ha dato irritazione. Ma si può avere una dermatite irritativa anche in seguito ad una rasatura, oppure a un trattamento di bellezza che hai eseguito, o per lo stesso sfregamento con le mascherine. Dando vita ad una serie di sintomi quali bruciore, rossore, prurito. Fino a papule o vescicole» spiega Rigoni. In tutti questi casi, si tratta di Dic.
La dermatite allergica, invece, si ripropone a contatto con delle sostanze che noi chiamiamo allergeni.
«Gli allergeni stimolano una risposta immunologica, che sviluppa una reazione infiammatoria sulla pelle, sempre sotto forma di vescicole, rossore o prurito. Ogni volta che andrò ad applicare quel determinato cosmetico, innescherò la medesima reazione» continua la dermatologa. Insomma, nel caso di una dermatite allergica da contatto, la pelle, che ha una memoria, si ricorda di queste sostanze – gli allergeni – che non le sono graditi, sfociando presto in una reazione.
Come faccio a capire se ho una dermatite irritativa o una reazione allergica da contatto?
E’ vero che le due dermatiti hanno manifestazioni simili, ma non per questo uguali. «Nella dermatite da contatto i sintomi saranno localizzati nell’area del contatto, cioé dove hai applicato il prodotto. Nella dermatite allergica i sintomi si possono espandere anche ad altre aree, più distanti sul corpo» afferma Rigoni. Ciò vuol dire che, se hai una reazione allergica da nichel, ad esempio, puoi sviluppare rossori diffusi, non soltanto nella zona dove hai applicato la crema.
Ci sono sostanze più allergeniche di altre per la pelle?
Le reazioni allergiche dovute all’uso di un cosmetico in realtà non sono così frequenti, e dipendono più che altro dall’utilizzo che ne facciamo. «Quando parliamo di reazione allergica, i parametri che dobbiamo tenere in considerazione sono la frequenza dell’esposizione, la durata, e persino la tipologia della pelle, che magari in quel momento è più screpolata, escoriata, o con una barriera cutanea alterata» spiega Rigoni.
Tuttavia esistono delle sostanze più allergeniche di altre. «Gli ingredienti che possono innescare reazioni allergiche sono diversi: si va dagli acidi, alle sostanze alcaline. Il sapone, gli oli essenziali, il profumo, il nichel, i parabeni. Tutte sostanze che noi utilizziamo con frequenza». Non dobbiamo dimenticare poi quelle sostanze fotosensibili, ossia quegli attivi che normalmente non danno alcuna reazione allergica – come ad esempio il bergamotto – ma che, applicate prima di andare al sole, possono causare reazioni anche importanti.
Cosa posso fare appena ho una reazione allergica sulla pelle?
Tanto per cominciare, nel caso di una reazione allergica, evita il fai da te, che potrebbe aumentare il problema. Opta piuttosto per una visita dal dermatologo che, oltre a fare la corretta diagnosi, può scavare all’origine del problema con esami specifici. «Una volta che la pelle si è sfiammata, è sicuramente consigliabile indagare con dei patch test e capire a quali sostanze si è allergici, per evitare che l’evento si ripresenti. I test sono semplici e del tutto indolori. Si applica sulla pelle sana una medicazione occlusiva, con gli agenti che possono aver scatenato l’allergia. Il cerotto viene lasciato per 24/48 ore, e poi si valuta la reazione cutanea che ha sviluppato la pelle» conclude Rigoni.
Qual è la prima cosa da fare per calmare la reazione?
«Nell’immediato, l’unico consiglio valido è sciacquare la zona con acqua fredda, in modo anche da rimuovere la sostanza allergizzante. E, nel caso di prurito, prendere un antistaminico per via orale, che risulta ancora più efficace di quello per uso topico» spiega la dermatologa, «e ovviamente sospendere l’applicazione del prodotto che si sta usando». Anche se la tentazione di applicare i famosi rimedi della nonna è forte – ad esempio l’aloe, la polpa di una patata, o creme a base di pappa reale – meglio lasciar perdere. I prodotti naturali non sono ipoallergenici (falso mito!), quindi la tua pelle può reagire a qualunque cosa. Persino all’aglio quando lo sbucci!
Quali precauzioni prendere per ridurre al minimo i rischio che la mia pelle diventi allergica o abbia reazioni allergiche?
Prima di tutto, dovremmo prevenire la disidratazione della pelle. «Avere una pelle sana vuol dire evitare di creare delle “vie di entrata”, che rendano il derma particolarmente sensibile alle aggressioni esterne» afferma Rigoni. E più la pelle è secca, più la sua barriera cutanea diventa permeabile.
«E poi è bene selezionare le sostanze più appropriate per la propria pelle», accantonando quelle sostanze particolarmente aggressive. Soprattutto se in quel momento abbiamo la pelle secca, sensibile, particolarmente reattiva o stanca. Per questo motivo è preferibile inoltre non legarsi troppo all’uso di sostanze che lasciano addosso una sensazione di fastidio o formicolio, frequenti quando si usano prodotti esfolianti come acidi o retinoidi.
In questi casi non ignorare mai nessun segnale perché, in futuro, la risposta della pelle a determinati allergeni potrebbe essere ancora più violenta. «Infine: utilizza un prodotto per volta, soprattutto quando inizi a usarne di nuovi. Quindi applica un siero e una crema, ma non subito contemporaneamente, soprattutto se contengono attivi diversi». No al multilayering dunque? Il consiglio dell’esperta è di una certa prudenza. «Va bene, ma solo se fatto con una linea di prodotti dedicata, e in cui tutti hanno una formulazione abbastanza simile».