Tradurre l’animo di una persona in profumo. È questo che fa Claudia Scattolini, naso e creatrice di fragranze, nel suo atelier di Bassano del Grappa. La modalità è inedita: i suoi clienti infatti passano con lei un’intera giornata in laboratorio. E alla sera ne escono con un profumo, fatto su misura. «Creare una fragranza è un percorso introspettivo. Si cerca di capire cosa una persona vuole comunicare di sé attraverso il profumo e poi si scelgono insieme le materie prime da usare».
Alla fine il cliente se ne va con la sua eau de parfum da 100ml. Mentre la formula sarà custodita per sempre in modo esclusivo. Così, quando vorrà, potrà farselo rifare oppure aggiungere qualche variante, magari secondo la stagione o l’umore del momento. Perché, dice Claudia Scattolini, «il profumo va cambiato di continuo. Chi usa lo stesso profumo tutta la vita si perde qualcosa. E probabilmente lo fa solo per pigrizia o perché non fa attenzione a questo particolare, che invece è importantissimo».
Soprattutto in questo momento storico. «Con la mascherina sul viso facciamo più fatica a comunicare con gli altri. Il profumo ci aiuta: scegliendo le giuste note si resta più in contatto con chi ci sta attorno. E, visto che con la mask gli odori si sentono meno, è concesso abbondare un po’ di più del solito nell’applicazione».
Partiamo chiedendo a Claudia Scattolini un po’ di segreti del mondo dei profumi…
Quali sono le note giuste per affrontare una pandemia?
«Quelle che trasmettono gioia di vivere. L’ideale sarebbe un profumo che dia felicità, infonda coraggio e bruci le paure».
Un profumo “di gioia” è il suo prossimo progetto olfattivo?
«Siamo in un periodo in cui restare positivi è importante. Forse è proprio per questo che sto lavorando a un profumo che contiene la rosa, la mia nota preferita; che è anche quella che mi fa sentire bene. Tanto che Rose, il mio bestseller alla rosa di Damasco, alla fine l’ho creato per… Claudia Scattolini».
Oltre alla rosa, su quali note bisogna puntare?
«Sulla vaniglia, ad esempio, che è come una coccola. Oppure sui profumi freschi, come gli agrumati, i marini e gli ozonici che danno un senso di respiro».
Quali sono i profumi preferiti da Claudia Scattolini?
«Quelli che mi ricordano qualcosa di bello. Rose de Nuit di Lutens l’ho indossato al mio matrimonio. Coco Madamoiselle di Chanel l’ho comprato per Natale a Parigi mentre frequentavo la scuola di specializzazione di Guerlain. E così via. Da ragazzina invece i profumi me li regalava mia zia e, non so come, ci azzeccava sempre. Quelli che ho amato di più sono stati Loulou di Cacharel e Parfum d’Etè di Kenzo».
Che caratteristiche tecniche deve avere un buon profumo?
«Il profumo è una delle cose più soggettive che esistano: può piacere o non piacere a seconda di quello che suscita in ognuno di noi. L’idea è che deve farci stare bene. In termini di qualità poi vale la pena verificare in etichetta che sia senza allergeni. Come? Guardando la composizione, dopo l’ingrediente “acqua” non deve esserci più niente. E poi tenendo conto che alcune materie prime, come la rosa o l’oud, sono particolarmente care. Quindi, se vuoi un profumo con queste note, non puoi aspettarti che costi poco, diciamo 20 euro. Se il prezzo è troppo basso vuol dire che le note sono ricostruite in modo sintetico. Sanno sempre di rosa, ad esempio, ma sono più “piatte”, cioè non hanno tutte quelle sfumature che ha la rosa naturale».
Un profumo che resta più a lungo sulla pelle è più buono di uno che svanisce subito?
«Non è detto. La persistenza non dipende dalla qualità ma dalle note. Ad esempio, quelle agrumate e marine sono più volatili, mentre quelle legnose restano più a lungo sulla pelle».
Ci sono dei profumi più adatti a certe situazioni che ad altre?
«Certamente sì. Infatti il mio consiglio è cambiare profumo a seconda di quello che si sta facendo, del contesto in cui ci si trova e di quello che si vuole comunicare agli altri. Ad esempio un profumo fresco o marino dà un’impressione di freschezza e di voglia di fare. Un profumo legnoso e ambrato racconta una storia diversa, di sensualità e anche di voglia di imporsi sugli altri».
Si può cambiare o rimettere il profumo anche nel corso della stessa giornata?
«Sì, con qualche accortezza però. Di solito il profumo da giorno è più leggero di quello serale. Quindi, quando ci si mette il secondo, il primo deve essere ormai svanito. In alternativa, si può giocare con il layering, mischiando più fragranze, consapevoli però delle regole da seguire. Se usi come base un profumo alla rosa, puoi aggiungere le note di ambra o vaniglia per essere più femminile, quasi civettuola. Se parti dalla vaniglia e aggiungi rosa o ambra avrai un risultato di una dolce coccola. Infine, se all’ambra sovrapponi rosa o vaniglia sarai più sensuale».
Il profumo come un accessorio che veste anche la casa e gli spazi.
Oltre a creare profumi da indossare, nel laboratorio di Claudia Scattolini si creano anche profumi per i luoghi. Che cos’è l’arredamento olfattivo?
«Vivere, lavorare, studiare, divertirsi, rilassarsi sono attività essenziali nella vita di ognuno di noi e l’ambiente che ci circonda fa la differenza. Da qui nasce l’idea dell’arredamento olfattivo. Che consiste nel creare un ambiente che sia confortevole e allo stesso tempo stimolante, che rispecchi le esigenze delle persone ponendosi come fine principale il benessere psicofisico di ognuno».
Mai come adesso passiamo tanto tempo in casa. Che per molti è diventata anche ufficio. Che fragranza consiglia?
«In questi ultimi mesi ho creato una serie di fragranze proprio pensando allo smart working. La prima è Basil&Mint: il profumo del basilico provoca una sensazione positiva di simpatia e viene usato per calmare gli umori. Tonico per la mente, aiuta a far chiarezza e a togliere la tristezza. Mentre il profumo di menta è un ottimo purificatore dell’ambiente contro le negatività, apre al dialogo e placa i conflitti. Tra gli altri poi c’è anche Bergamot Tea. L’olio essenziale di bergamotto ha proprietà calmanti, allevia la depressione e l’ansia, regalando gioia e distensione. Ottimo quindi come profumo di benvenuto, visto che crea un’atmosfera in generale ottimista e serena».
E Claudia Scattolini, come vive la dimensione domestica?
«Di solito quando sono in casa… metto il profumo! Questo perché in laboratorio non uso fragranze per non alternare l’olfatto. Alla sera però mi rifaccio. Tanto che lo indosso anche per andare a letto. D’altra parte il profumo ha tanti scopi, tra cui anche essere sensuali tra le lenzuola oppure rilassarsi prima di dormire».
Entriamo nel mondo beauty di Claudia Scattolini e nei suoi segreti di bellezza.
La beauty routine, che posto ha nella sua giornata?
«Per me bellezza vuol dire armonia. Ecco perché tutti i miei cosmetici e rituali beauty sono in funzione di questo. La mattina inizio con la detergenza: acqua fresca e prodotti delicati per la mia pelle sensibile come Toleriane Dermo-Nettoyant di La Roche Posay. Oppure rubo a mia figlia teenager la saponetta nera al carbone Himalayan Charcoal Purifying Facial Soap di The Body Shop, che è perfetta per eliminare l’oleosità che si è accumulata sulla pelle durante la notte».
E poi, siero e crema?
«Sì, ad esempio il siero Pure Vitamin C10 di La Roche Posay. E poi, immancabile, la crema. Adoro la sensazione che dà sulle mani, sul viso, sul corpo. A patto però che non sia troppo profumata, perché non voglio che creme, prodotti per capelli e eau de parfum facciano una bella macedonia!»
Tutto qui?
«No! Il resto viene alla sera, il momento in cui trascorro più tempo con i cosmetici. Come prima cosa, se posso scelgo il bagno piuttosto della doccia. Ogni tanto aggiungo un peeling corpo: mi dà l’idea di disfarmi del superfluo, della parte negativa della giornata. Adoro Rêve de Miel Gommage Gourmand Nourrisant Corps di Nuxe. Ma mi piace anche pasticciare e crearlo da me con polvere di caffè e oli o con il sale. Deformazione professionale! Poi, ogni tanto, faccio la maschera ai capelli e a volte anche al viso. Infine, prima di andare a dormire, applico contorno occhi e crema. In questo momento sto usando Merveillance Expert Crème Nuit Lift-Fermeté di Nuxe».
Niente make up?
«Make up sì, certamente! Adoro soprattutto i prodotti trucco di Chanel e di Dior: i loro ombretti, rossetti e smalti hanno sempre dei colori bellissimi. Ad esempio mio marito mi ha regalato lo smalto Vernis 306 Trianon di Dior, un grigio azzurro che indosso spesso. Oppure mi piace da impazzire lo smalto nero opaco Boy de Chanel di Chanel. L’ho comprato nella boutique di Roma, quando una mia amica mi ha mandato a fare la fila pur di avere uno smalto color fango che era appena uscito. E da allora me ne sono innamorata.
La mia fortuna è avere delle belle unghie: non ho bisogno di grandi cure e lo smalto lo applico da sola. Il resto del trucco è in funzione della giornata. Di solito uso colori diversi per ombretto e rossetto e mi concentro di più sulla bocca o sugli occhi a seconda dell’effetto che desidero. D’altra parte è la stessa cosa del profumo: anche il make up non serve a dire chi siamo?»