A giocare “a zona” non sono solo i calciatori, a volte lo fanno anche i brufoli. Che spesso tendono a ripresentarsi con insistenza sempre nello stesso medesimo punto. Capiamone insieme il perché. E soprattutto come metterci rimedio.
Ci sono volte in cui ti rendi conto che il tuo compagno di vita è … un brufolo. Gira e rigira torna sempre nello stesso punto. Come per colpa di uno strano sortilegio. La maledizione di un ex respinto. O il castigo della collega a cui hai soffiato la promozione. A imprimere l’evento nella tua memoria poi, è il puntuale ciclo di infiammazione e guarigione che segue. Un loop infinito. Insomma, ti sembrerà di aver sempre convissuto con quel brufolo in faccia.
Se la tua acne è ricorrente su: fronte, naso e mento.
I pori producono sebo. Una materia untuosa che serve a mantenere la pelle morbida ed elastica, e a difenderla dagli agenti esterni. E fin qui, tutto nella norma. Alcune aree però, come la zona T, tendono ad essere più grasse di altre. Soprattutto quando il sebo si accumula e si raccoglie sotto forma di filamenti sebacei che, se mescolati a sporco e cellule morte, possono diventare la causa di pori ostruiti, brufoli e punti neri.
Se è vero che non puoi impedire alla pelle di lubrificarsi – formando appunto il sebo – puoi però includere nella tua routine un trattamento che ti aiuti a controllarne l’eccesso. In modo da mantenere i pori puliti nel tempo, evitando che si ostruiscano. Aiutandoti a prevenire la formazione di sfoghi sempre nello stesso punto. Come? Usando un detergente a base di acido salicilico per purificare i pori, e aggiungendo un tonico a base di Niacinamide per ripristinare l’equilibrio del microbioma. Infine, una o due volte alla settimana prendi l’abitudine di fare un peeling a base di retinolo o di alfaidrossiacidi, dalla potere esfoliante.
Se la tua acne è ricorrente su: la fronte soltanto.
Magari non hai neanche la pelle grassa, ma tendi a formare brufoli proprio là: sulla zona della fronte. Soprattutto in estate, o quando ci dai dentro con le sessioni di fitness in palestra. Oppure porti la frangia, e ti piace indossare spesso i cappelli.
Hai mai pensato che il principale indiziato di questa acne sulla fronte possa essere il sudore? Involontariamente, toccando ripetutamente il viso con le mani, potresti determinare le condizioni perfette per introdurre batteri o oli sulla pelle. In questo caso potrebbe tornarti utile utilizzare delle salviette opacizzanti – non il dorso della mano! – per rimuovere subito sudore e batteri.
Se la tua acne è ricorrente su: mento e mandibola.
I tuoi brufoli tornano in maniera dolorosa e puntuale sempre sulla zona di mento e mandibola? Stavolta, potrebbe esserci lo zampino degli ormoni. O meglio, di un leggero scompenso ormonale che può avere più cause: dal semplice ciclo mestruale ad un cambiamento drastico nelle tue abitudini. O persino nell’alimentazione, specialmente se stai mangiando cibi ricchi di zuccheri, carboidrati raffinati e latticini. Tutti fattori che possono provocare un aumento della produzione di sebo, che a sua volta può portare all’acne.
Bada bene: il nemico, questa volta, potrebbe essere più resistente del solito. Hai a che fare con un’acne di tipo cistico – cioè caratterizzata da piccoli noduli e cisti più profondi di un normale brufolo – e di conseguenza più difficile da trattare. Metti pure in conto che gli sfregamenti con i tessuti – soprattutto nel periodo invernale – possono contribuire ad aumentare l’infiammazione.
Quindi ricordati d’indossare sempre tessuti naturali ed evita l’uso di sciarpe e colli alti. Tuttavia per una cura adeguata, anziché giocare al piccolo chimico, è sempre meglio consultare un dermatologo e valutare la terapia migliore. Nell’attesa però puoi sempre applicare un patch sul brufolo (meglio ancora se imbevuto di acido salicilico, dal potere sfiammante) per evitare di toccarlo e infettarlo ulteriormente con le mani sporche.
Se la tua acne è ricorrente su: le guance.
Sicuramente laverai spesso le mani, ma non altrettante volte il telefono. Peccato che il tuo smartphone possa trasformarsi in una “bombetta” batteriologica. E ogni volta che lo porti al viso, contribuisci a diffondere quei batteri sulla pelle, causando quegli strani brufoli che noti spesso in zona guance.
Pulire regolarmente lo smartphone con una salvietta antibatterica (quelle specifiche per smartphone e tablet) può aiutarti a ridurre il più possibile i break out. Ma anche utilizzare un auricolare Bluetooth nel caso in cui sei costretta a parlare tanto al telefono per lavoro.
Non sottovalutare neanche l’importanza di cambiare frequentemente le federe del cuscino. La federa sfrega per molto tempo sulla pelle. E se non è pulita può trasferire lo sporco direttamente sul viso, causando brufoli. Stai poi attenta anche ai prodotti che metti sui capelli prima di andare a dormire. Anche in questo caso rischi (tuo malgrado) di finire per spalmarteli in faccia durante la notte.
Se invece hai ricorrenti brufoli “incistiti” sempre nello stesso punto.
Diciamolo: resistere alla tentazione di spremere un brufolo è difficile. Presto o tardi finiremo tutte per utilizzare qualunque superficie riflettente – fossero anche un paio di occhiali specchiati – per “plin”: togliere via quel cappellino bianco e purulento che ci deturpa il viso. Prima di dare la responsabilità alla tua pelle, convincendoti di averla impura e ribelle, fai un mea culpa.
Se hai ripetutamente provato a spremere un brufolo, senza però evacuare completamente il contenuto della ghiandola sebacea, non è da escludere che si formino delle cisti. Delle “radici” che continuano a generare altri brufoli. Insomma, in questo caso siamo pronte a scommettere che il rapporto tra te e quel brufolo si trasformerà in una lunga relazione. Complicata.
A meno che tu scelga di trattare il brufolo con i guanti, nel vero senso della parola. Ossia, tanto per cominciare evitando di stuzzicarlo con le mani sporche durante il corso della giornata. E infettandolo così ulteriormente. Ricorri poi a prodotti dall’azione antibatterica e antinfiammatoria per attenuare il gonfiore e liberare il poro. Prova a tamponare alcune gocce di olio di tea tree – antibatterico naturale – sulla parte interessata per sgonfiare l’infiammazione e disinfettare. E poi usa un trattamento topico a base di acido salicilico o perossido di benzoile per combattere l’accumulo di pus e batteri responsabili del brufolo.
Tieni conto che, specie in caso di acne cistica, il dermatologo può anche prescriverti antibiotici. O addirittura fare delle iniezioni sulla zona per ripulirla definitivamente da recidive. In entrambi i casi, quindi, rivolgiti a uno specialista.