Niacinamide, con l’accento sulla penultima i. Non puoi non averne sentito parlare: è infatti l’attivo principe del momento. Che tu sia una beauty addict, o a stento il tuo pensiero è struccarti la sera, beh: preparati a fargli posto nel mobiletto del bagno. La niacinamide si traova infatti nella formulazione di svariati cosmetici, dai detergenti ai sieri, passando per il tonico.
Scopriamo qualcosa di più su questo ingrediente multitasking, sempre più onnipresente tra i nostri prodotti beauty…
Ma che cosa è esattamente la niacinamide?
La sua definizione non potrebbe essere più semplice. Di fatto è una vitamina e la troviamo già in natura in diversi alimenti. «La niacinamide è la famosa vitamina B3, chiamata anche vitamina PP, una di quelle sostanze basilari per far si che tutto nel nostro organismo funzioni al meglio. In cosmetica si usa moltissimo perché è un ingrediente che si scioglie in acqua e quindi può essere impiegato in svariate formulazioni» spiega la dottoressa Alessandra Vasselli, cosmetologo dell’AIDECO, l’Associazione Italiana di Dermatologia e Cosmetologia.
A che cosa serve?
Comincia a prendere carta e penna: la niacinamide ha diverse funzioni. «Prima di tutto è un antiossidante. Quindi svolge un ruolo determinante nella lotta ai radicali liberi ed è un importante antiaging. Una pelle che produce più radicali liberi è infatti una pelle che invecchierà più rapidamente» spiega Vasselli. Il processo d’infiammazione dei tessuti, quindi anche della pelle, parte dal presupposto che ci sia un’ossidazione in corso. Usare con costanza un antiossidante aiuta a decongestionare e lenire il derma. E questo è utile non solo a ridurre le rughe, ma anche nel trattamento dell’acne.
«La niacinamide infatti ha anche una funzione sebonormalizzante. Recenti studi hanno dimostrato come questa sostanza sembrerebbe potenziare la naturale capacità di difesa della pelle dalle infezioni batteriche cutanee» aggiunge la cosmetologa. Vale a dire che se io riesco – attraverso l’uso di un antiossidante – a riequilibrare i batteri buoni e quelli cattivi (il famoso discorso del microbioma), riesco di conseguenza a svolgere un’azione coadiuvante antiacne. Insomma, immagina la niacinamide come un supereroe che riesce a far prevalere il batterio buono su quello cattivo.
A quali altri principi attivi abbinarla per un’azione ancora più mirata?
Come abbiamo già sottolineato, la niacinamide è una sostanza versatile. Abbinarla ad altri ingredienti cosmetici vuol dire potenziarne l’effetto in un senso piuttosto che in un altro. Tutto dipende dall’obiettivo finale che vuoi raggiungere. «Se lo scopo è quelli di combattere l’acne, è possibile abbinare la niacinamide, dall’azione antibatterica indiretta, ad estratti di serenoa repens, dalla funzione antiseborroica» spiega Vasselli.
Per ottenere un effetto antiaging, la si può invece trovare mixata in formule in cui sono presente altre sostanze antiossidanti, come la vitamina E. Oppure in unione con le ceramidi, per svolgere sia un’azione di prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, sia di trattamento dei segni del tempo.
Ma non solo: è abbastanza comune l’uso della niacinamide nei cosmetici antinquinamento. Usare ad esempio – dopo la detersione – una crema a base di vitamina B3, abbinata ad una protezione solare, aiuta a combattere gli effetti negativi del sole e dello smog.
Chi invece non deve usarla?
«Meglio evitare la niacinamide se si ha una pelle molto fragile, sensibile o reattiva» avverte Vasselli. Tutte le sostanze più funzionali, in cosmetica, possono non essere adatte alle pelli particolarmente sensibili. Quindi, tieniti alla larga da questa sostanza soprattutto se ti accorgi che ti provoca rossore o tende a dilatare i pori.
In tutti i casi è un ingrediente ideale nel trattamento delle pelli giovani, tra i 18 e i 40/50 anni, proprio per la sua naturale funzione antiossidante, di difesa della barriera cutanea. Scegliere di utilizzarlo prima dei 18 anni potrebbe essere inutile (oltre che controproducente), mentre dopo i 50 sarebbe insufficiente (da solo) nella cura contro le rughe.