Come scegliere i trattamenti estetici più adatti a risolvere i problemi della pelle al rientro? Prima di fissare l’appuntamento dal medico, leggi i consigli della dottoressa Stefania Enginoli, che ti suggerisce i più mirati, ed efficaci.
L‘abbronzatura se ne va, e la pelle ci presenta il conto. Succede puntualmente ad ogni autunno, quando i benefici estetici del sole, del mare e della vacanze lasciano il posto a smog, stress e a un pallore ritrovato. Ecco quindi che, di fronte a un viso più segnato dalle rughe o dalla disidratazione, e su cui ha fatto la comparsa anche qualche macchia di troppo, pensiamo che forse, stavolta, è arrivato il momento di ricorrere alla medicina estetica.
Niente di poi così invasivo, ma che garantisca un rimedio veloce ma duraturo al problema in questione. Come orientarsi però in un menu’ ormai sempre più ricco di trattamenti estetici: tra laser, apparecchi hi-tech di terza generazione o filler rivitalizzanti?
L’abbiamo chiesto alla dottoressa Stefania Enginoli, medico estetico specializzato in chirurgia non ablativa e in tecniche laser di ultima generazione a Milano.
«Il primo trattamento che suggerisco al rientro dalle ferie, quando il viso risulta particolarmente inaridito, e la pelle si presenta inevitabilmente più spessa e ruvida, è quello che permette di lavorare sulla texture per eliminare lo strato corneo, i cheratinociti, andando a incidere sull’epitelio» sostiene la dottoressa.
L’ideale quindi è iniziare con un trattamento di pulizia profonda, che grazie all’utilizzo di una specifica apparecchiatura permette di ottenere un’esfoliazione e al contempo un’idratazione profonda, come l’Hydrafacial. «Si inizia passando sul viso un manipolo che effettua una dermoabrasione molto delicata, adatta anche alle pelli più sensibili. Questa è combinata alla detersione, con lo svuotamento dei comedoni attraverso un effetto vacuum, che aspira le impurità» spiega l’esperta.
Si applica, quindi, una soluzione specifica a base di acido glicolico al 7%, dall’effetto levigante e, come ultimo step, si veicolano sostanze idratanti e anti-aging, fra cui acido ialuronico, vitamina A ed estratti vegetali. «Quando la pelle è particolarmente disidratata si aggiunge una maschera al collagene da lasciare in posa una ventina di minuti», specifica Enginoli.
Un’alternativa, o diciamo lo step successivo, tra i trattamenti estetici può essere quello di un peeling.
Ovviamente non stiamo parlando di peeling domestici, ma di trattamenti leggermente più intensi, come il peeling al retinolo, che effettua un’esfoliazione ancora più importante. «Con questo trattamento andiamo a eliminare il primo strato dell’epitelio» dice la dottoressa. «Dopo circa tre settimane noteremo un vero e proprio ringiovanimento della pelle, che apparirà più compatta, tonica, luminosa ed omogenea. Si può procedere al trattamento anche da abbronzati. Ma tenendo presente di non esporsi al sole nelle settimane successive».
Esistono poi le punturine. Ma quali fare?
Bisogna infatti subito precisare che qui non si tratta di ricorrere ai filler, bensì a mix di attivi dagli effetti curativi e biorivitalizzanti. Lo scopo non è quello di riempire, ma di rigenerare. «Ottimi i biorivitalizzanti tipo Vital, Vital Light o Teoxane, Redensity 1 e 2, da effettuare anche su collo e decolleté. Si tratta di un trattamento che garantisce un’idratazione molto profonda e un profondo beneficio per i tessuti del viso». Secondo la dottoressa, «non esiste miglior skin booster».
A dare man forte all’idratazione della pelle provata dal sole ci sono poi altre terapie a cui è buona abitudine sottoporsi fra ottobre e dicembre, come il PRP Matrix, ovvero il Plasma Ricco di Piastrine, magari arricchito ulteriormente con l’acido ialuronico.
«E’ un ottimo trattamento di riparazione e rigenerazione della pelle. Perché stimola profondamente il derma» spiega la Enginoli. «Il plasma ricco di piastrine è un concentrato di plasma sanguigno. Contiene da tre a sette volte il numero di piastrine presenti nel sangue circolante. E poi, fattori di crescita piastrinici e altre proteine bioattive. Questo mix rappresenta uno straordinario stimolo naturale alla riparazione dei tessuti». E senza alcun rischio di rigetto, o di reazioni avverse, dato che si tratta di una sostanza che “viene” dal nostro stesso organismo.
Capitolo a parte quello che riguarda i trattamenti estetici contro le macchie solari,
«Il modo migliore per trattarle è uno specifico laser, il KTP532, che ‘legge’ il pigmento della melanina ed è perfetto quando le macchie sono circoscritte» sostiene l’esperta. «Quando invece le macchie sono disomogenee e abbastanza estese sul viso, quando cioè ci troviamo di fronte a cloasma o melasma, consiglio il trattamento Dermamelan, un peeling da effettuare presso uno studio medico, che va tenuto in posa sul viso per 5 ore». Lo si rimuove a casa da soli con un’attenta detersione. Per poi proseguire con un mantenimento tramite crema specifica a base di schiarenti e inibitori della produzione della melanina.