Se hai la pelle spenta e i capelli crespi qualcosa potrebbe non andare bene nella tua beauty routine, e non parliamo di cosmetici. Hai mai pensato all’acqua del rubinetto? Se abiti a Milano ad esempio, probabilmente si, l’hai già messa in conto.
A seconda di dove vivi, l’acqua può essere più o meno “dura”, ossia con un alto volume di minerali duri, che normalmente sono magnesio e calcio, ma anche ferro, manganese e alluminio.
Per misurarli vengono usati come unità di misura i gradi galloni: affinché un’acqua sia ritenuta dura, è necessario registrare oltre i 3,5 gpg. L’alto numero di questi metalli pesanti potrebbe essere infatti la causa più frequente di pelle secca, pori ostruiti, effetto crespo, dermatiti, acne ed eczemi. Ovviamente più l’epidermide è sensibile e delicata, maggiore sarà il rischio d’irritazioni.
Per farti velocemente un’idea della qualità dell’acqua che stai utilizzando: se il tuo sapone non si insapona, è molto probabile che tu stia usando acqua dura.
Nel caso tu non sia abbastanza sicura, ti basterà osservare le incrostazioni di calcare nel lavandino, nella doccia, così come i residui calcarei negli elettrodomestici. Altrimenti comprare direttamente uno di quegli appositi kit che vengono venduti nei supermercati per misurarne la durezza.
Acqua dura: come limitare i danni alla pelle
Facci caso: un’acqua dura richiede molto più sapone per la detersione. A causa del residuo fisso e dei minerali di cui è ricca è più difficile sciacquare via i detergenti utilizzati. E gli eventuali residui di sapone potrebbero provocare irritazioni. Il suo ph inoltre – ovvero il grado di acidità – troppo elevato rispetto a quello dell’epidermide, rischia di alterare il naturale equilibrio del derma.
Puoi limitare il problema in due step. Innanzitutto comprando un addolcitore o un filtro – come quelli creati per i soffioni della doccia – che, filtrando i minerali, purificano l’acqua.
Il secondo step è utilizzare bagnoschiuma delicati – preferibilmente senza sapone. E che non secchino ulteriormente la pelle, ricchi di acido ialuronico, ceramidi, vitamina E e altri agenti idratanti. Meglio ancora se oli detergenti, come Eucerin ph5 olio detergente doccia delicato (5,90 euro, foto 2) che cattura per affinità lo sporco lasciando la pelle morbida e vellutata, grazie alla formula ph5 che ne preserva le naturali difese.
Soprattutto se hai la pelle incline all’acne l’acqua dura è un problema. Calcio e magnesio, se miscelati con sapone, potrebbero lasciare un residuo biancastro che può ostruire i pori, causando pelle infiammata e peggiorando l’acne attiva. In questo caso è fondamentale completare la pulizia con un tonico, per eliminare eventuali residui. E scegliere una crema idratante a base di agenti esfolianti – come alfa-idrossiacidi e retinolo –per garantire un tempestivo ricambio cellulare.
Non dimenticare mai il tonico
L’aceto prebiotico di Gallinée (26,95 euro, foto 1), usato mattina e sera, protegge la pelle dallo stress ossidativo, purificandola e – grazie all’aggiunta di un prebiotico chiamato Actobioma – l’aiuta a prevenire irritazioni, favorendone il rinnovamento. Per rendere ancora più dolce l’azione del tonico imbevi il dischetto di cotone anche con acqua minerale. In questo modo ti servirà meno prodotto e l’effetto sarà ancora più delicato. L’idea dell’acqua minerale non dovrebbe comunque sorprenderti. Aggiungerla alla tua beauty routine potrebbe apportare solo benefici, soprattutto se vaporizzata sul viso con uno spruzzino per l’ultimo risciacquo. Alcuni minerali contenuti al suo interno, come la silice, rafforzano le cellule spugnose tra il collagene e le fibre di elastina, rallentando la formazione delle rughe.
Va da sé che se ami i bagni caldi, dovrai rinunciare all’ammollo. Una permanenza prolungata infatti, e l’aggravante di un’elevata temperatura dell’acqua, potrebbero inaridire la pelle. Il meccanismo per cui avviene è semplice: come una spugna il corpo assorbe acqua (formando le tipiche grinze post ammollo) che, evaporando velocemente, causa microlesioni cutanee e secchezza diffusa. Ma c’è una buona notizia: esistono dei sali addolcenti, da sciogliere nella vasca da bagno, che proteggono la pelle dall’effetto disseccante del calcare.
E per combattere l’effetto crespo dei capelli?
Anche nel caso dei capelli il problema è il risciacquo. I minerali presenti nell’acqua dura non permettono di eliminare completamente i residui di sapone, causando l’accumulo sul fusto e sul cuoio capelluto. Ciò danneggia la cuticola dei capelli, riducendo l’umidità, lasciandoli crespi e con le punte secche. Mentre i depositi di calcio possono scolorire il colore dei capelli, facendo durare meno la tintura. Per preservarne la brillantezza non dimenticare di usare ad ogni lavaggio una maschera. Ad esempio, la David Mallet Mask No3 Colour Protection (55,95 euro, foto 4), che sfrutta le proprietà lucidanti dell’aceto – in questo caso di lamponi – per sigillare le cuticole dei capelli crespi e prevenire la perdita di umidità, evitando che il colore sbiadisca.
Per un’azione detox usa invece uno shampoo chelante. Ad esempio lo shampoo chelante Bothéa (16,95 euro) ricco di Omega 6 e Vitamina E per detergere e al contempo idratare – che oltre a purificare la cute in profondità, crea le condizioni di ph utili all’apertura delle squame, favorendo la penetrazione dei trattamenti successivi.
Last not but least: non dimenticare di fare ogni tanto uno scrub al cuoio capelluto. Ti servirà ad eliminare l’accumulo, che potrebbe appesantire i capelli e renderli ancora più crespi e “impermeabili” a qualsiasi tua cura.
Il classico risciacquo della nonna
Alla fine dei trattamenti però è importante concludere il lavaggio usando acqua non calcarea per ripristinare il naturale ph dei capelli e aiutarli a chiudere le squame ed apparire morbidi e lucidi. Usa il vecchio rimedio della nonna: versa un cucchiaio di aceto di mele – o in alternativa di succo di limone se non sopporti l’odore dell’aceto (che comunque evaporerà con il calore del phon) – in un litro d’acqua e usalo per il risciacquo. Se l’home made proprio non fa per te esiste anche una pratica soluzione in flacone: l’Acid Wash di R+Co (32,00 euro, foto 3) un risciacquo detergente all’aceto di mele, da massaggiare e lasciare in posa sul cuoio capelluto per 1-3 minuti.
Non sei del tutto convinta? Se di solito hai una chioma spenta e sfibrata, che puntualmente migliora in vacanza, o anche solo dopo un weekend fuori porta, allora sì: puoi dare la colpa all’acqua dura della tua città.