Ossessionate dai pori dilatati? Non siete le sole. Se vorreste avere anche nella vita reale quel filtro di Instagram che vi fa la pelle liscia come la seta, sappiate che siete in buona compagnia. Secondo una ricerca di L’Oréal Paris infatti, ben una donna su due è più infastidita dalle dimensioni dei pori del viso che dalle rughe. Una vera fissazione. Tanto che la dermatologa australiana Natasha Cook le ha anche dato un nome: poressia.
Pori dilatati: le cause principali
Se normalmente per ogni centimetro quadrato di pelle ci sono circa 150 pori, ognuno con un diametro di 50 micron, può essere che questi buchini si dilatino tanto da essere ben visibili a occhio nudo. Le ragioni? Per lo più genetiche. Molto infatti dipende dal tipo di pelle: quelle secche e normali di solito non hanno il problema dei pori dilatati, mentre quelle miste e grasse sì. Questo perché i pori si allargano a causa del sebo in eccesso prodotto dalla pelle. Ma non solo. Anche lo smog, la polvere o i residui di make up influiscono negativamente. Per non parlare della sovraesposizione al sole e della perdita di tonicità e relativo inspessimento della pelle dovuta all’età.
Cosa fare per ridurre il diametro di questi fastidiosi buchini?
Innanzi tutto si deve pulire bene la pelle. Perché tutto passa da una buona detersione. Facile a dirsi ma meno a farsi. Perché anche i prodotti devono essere quelli giusti. E poi non devono essere usati troppo spesso, altrimenti si rischia di ottenere l’effetto opposto.
Quindi via libera all’acqua micellare che pulisce la pelle in modo delicato e senza alterarne di pH. Ok anche allo scrub, ma non più di una o due volte a settimana. In generale, meglio usare prodotti privi di tensioattivi (sostanze che possono iperstimolare le ghiandole sebacee) e a base di oli vegetali seboaffini, come quelli d’oliva e di mandorle. Ok anche alle spazzole soniche e ai device di pulizia del viso che aiutano a eliminare tutte le impurità dalla pelle. E poi ovviamente il tonico, prodotto astringente per eccellenza grazie al suo ph acido.
Sieri al collagene e creme light
Perfetti durante il giorno sieri a base di collagene che preservano la tonicità della pelle e combattono i pori dilatati. Per la crema invece sono ideali le formule leggere, idratanti, fotoprotettrici e con attivi antiossidanti e antisettici. Per lavorare sulla texture della pelle, largo ai prodotti ad alta concentrazione di vitamine A, B e C e di peptidi.
Ma se vuoi combattere i pori dilatati una mano arriva anche dagli acidi. L’acido salicilico, ad esempio, è un must have delle pelle impure perché pulisce a fondo e restringe i pori grazie proprio alla sua natura acida. Nella famiglia degli acidi della frutta ci sono sono poi l’acido glicolico, l’acido lattico e l’acido manedelico. Perfetti per un peeling notturno della pelle, meglio usarli con cicli brevi (magari un paio all’anno durante i cambi di stagione) per non aggredire la pelle.
Da fare a casa (in versione suffumigio con qualche goccia di olio essenziale di lavanda), alla spa (passando dieci minuti nel bagno turco) o al centro estetico (con una pulizia del viso mensile), anche il bagno di vapore favorisce la chiusura dei pori del viso. A patto che, una volta aperti i pori grazie al calore del vapore, questi vengano detersi in profondità in modo da eliminare tutto quello che li ostruisce.
E se proprio vuoi qualcosa di più drastico…
La lotta contro i pori dilatati non è ancora stata vinta? Prova un trattamento d’urto dal medico estetico. Un peeling chimico o un trattamento con il laser, come ad esempio lo Specrapeel, facilitano il ricambio cellulare e la contrazione delle ghiandole sebacee e quindi dei buchini sulla pelle.