Mini guida al tuo peeling di stagione, perché la primavera è il momento migliore per ridare vita alle cellule e preparare la pelle a un’estate a prova di sole, macchie e rughettine varie
Anche il beauty ha i suoi momenti ideali. Periodi dell’anno che sono perfetti (e caldamente consigliati) per fare qualcosa che può migliorare le condizioni della tua pelle. E così, un po’ come per i bulbi dei tulipani, la primavera è il top anche per l’esfoliazione.
Premettiamo una cosa: esfoliare la pelle è qualcosa che bisogna fare SEMPRE, dodici mesi su dodici, in quanto stimola il rinnovamento cellulare e mantiene l’epidermide fresca e liscia. Se poi hai una pelle grassa o mista, e di conseguenza soffri di pori dilatati, conosci bene i fantastici effetti di peeling e scrub regolari Tuttavia, come dicevamo, in primavera è ancora meglio. E per ben quattro fondamentali ragioni.
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Perché dopo l’inverno anche la pelle ha bisogno di risvegliarsi.
L’essere umano non è una specie da letargo (benché io personalmente caldeggerei la cosa…), e nemmeno da fotosintesi clorofilliana, eppure la minore quantità di luce naturale a cui siamo esposte durante i mesi freddi tende a rallentare alcune funzioni, specie quelle ormonali. Di conseguenza, è facile ritrovarsi con la pelle un po’ spenta e ingrigita, colpa anche della minore ossigenazione data dallo stare a lungo in ambienti chiusi e riscaldati. Esfoliare, in questo caso, ha quindi un’importante azione di “sveglia”, per rimettere in moto l’ossigenazione vascolare ed eliminare le cellule morte superficiali.
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Perché con il freddo rughette e disidratazione sono aumentate.
Un’altra conseguenza negativa dello stare al chiuso, e con il riscaldamento acceso, è che la pelle si disidrata più facilmente. Non importa se hai sempre messo la crema tutti i giorni. Per difendersi anche da sola la tua epidermide si è inevitabilmente inspessita, rendendo più evidenti rughette e segni di espressione. Se quindi vuoi che torni a risplendere, una cura shock a base di vitamina C, dalle proprietà illuminanti, è quello che ci vuole, ma non prima di aver esfoliato per eliminare lo strato corneo (che in inverno aveva un effetto barriera), facilitando tra l’altro anche la penetrazione dei prodotti.
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Perché è una forma di detox.
E vogliamo parlare di pulizia vera e propria? Come in primavera ci si mette a ribaltare la casa, anche la pelle ha bisogno di un cleaning profondo in questo periodo dell’anno. Non solo perché hai bisogno di eliminare il grigiore “esterno”, ma anche quello “interno”. Esfoliare permette ai pori di “respirare” meglio: ecco perché è sempre un’ottima prassi fare uno scrub prima di un bagno turco o di una sauna. La pelle “butterà fuori” ogni schifezza attraverso il sudore con più facilità se è ben esfoliata… E se non hai l’abitudine di andare in hammam o nemmeno nella SPA della palestra, fatti i fumenti: scoprirai che dieci minuti con il viso su una pentola di acqua calda e bicarbonato sono una manna non soltanto per il raffreddore.
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Perché poi arriva il sole, quello vero…
Esfoliare ha tanti meriti, ma certo rende la pelle più delicata ed esposta alle aggressioni degli agenti esterni. In primis, i raggi del sole. Guai infatti procedere a un ciclo di peeling o di esfoliazione – che sia con uno scrub, con gli acidi o addirittura con il laser – senza poi uscire di casa con una bel SPF50 sul viso. In primavera però i raggi non sono ancora così forti da macchiarti la pelle, e quindi un filtro cittadino può bastare. Da giugno in poi invece meglio lasciar perdere, in quanto l’intensità delle radiazioni aumenta, senza poi contare il fatto che potresti cominciare a fare qualche weekend al mare. Tra l’altro, esfoliare adesso ti servirà ad eliminare macchie e ipercromie, garantendoti un’abbronzatura più duratura e soprattutto uniforme.