Volevi fare un trucco glow, e invece è venuto fuori lucido. Ritenta, sarai più fortunata. Il vecchio slogan dei concorsi a premi rende l’idea del fallimento, ma tu non arrenderti davvero al primo tentativo: una pelle da copertina è possibile – ma cchedavvero?- devi solo seguire le strategie giuste.
Tanto per cominciare partiamo dall’ABC e ridefiniamo il concetto di glowing, che non sta per “stroboscopico”, come spesso viene recepito, ma semplicemente per fresco, luminoso, quell’effetto pelle di porcellana che – mannaggia la Nutella e l’olio di palma – è il segno di dieta sana e idratazione.
Dumpling skin – la nuova tendenza in arrivo dagli States – è qualcosa più che glow: un radioso effetto plump, proprio come un raviolo cinese, cui allude letteralmente il trend. Si, hai capito bene! Il beauty attinge al food, ma stavolta non per sfruttarne la materia prima, quanto per emulare il risultato finale e rivelare, in un colpo d’illuminante, tutto il turgore dell’iconico cibo cinese: lucido, levigato e compatto.
# 1 Skin time
Se non hai fatto la brava (ti prendi cura della tua skin care, baby?) e la tua pelle è un disastro, il carbone stavolta te lo meriti proprio. Rilassati non alludiamo a quello che ricevevi da bambina per la Befana… Le sue proprietà purificanti e soprattutto opacizzanti serviranno per spianare il terreno a tutti i passaggi successivi. Prova il Sukin Oil Balancing + Carbone Scrub viso anti-impurità (11,95 su Lookfantastic.it, foto 1), una miscela d’ingredienti perfezionatori dell’incarnato (perle di jojoba e carbone di bambù) per rimuovere sporco, impurità ed esercitare una profonda azione detergente sui pori. E concediti ogni tanto una maschera come la nuova Maschera monodose Carbone – purificante detossificante di Sephora (3,90 euro, foto 2) per detossinare la pelle e liberarla dai responsabili di un colorito spento. Siamo sicure diventeranno le tue nuove BFF per eliminare il grigiore, effetto whitening.
#2 A tutta luce!
Una pelle radiosa è una pelle libera di respirare. Accantona dunque tutto ciò che hai imparato sul make up dalla famiglia Kardashian e dimentica la parola stratificare. Un trucco dewy è essenziale, impalpabile, rugiadoso. Dove le lentiggini stanno al make up come lo stuzzicadenti alla torta per vedere se è cotta. Se hai colto l’equazione passa ai fatti.
Il problema della pelle mista è controllare il sebo in eccesso. Per farlo non limitarti a sperare di non lucidarti dopo qualche ora, ma sfodera una trick a prova di unto come il PORE-LESS trattamento anti-pori, anti-lucidità (17,90 euro, foto 4), una delle novità della linea MyClarins: uno stick trasparente, dal profumo zuccherino, per minimizzare i pori e opacizzare le zone lucide
Per uniformare l’incarnato non affidarti al fondotinta come unica ancora di salvezza, ma lascia fare al primer, che svolge già buona parte del lavoro: perfeziona la pelle, attenuando imperfezioni ed irregolarità, idrata, opacizza e fa durare di più il make up. Ormai in profumeria ne trovi tantissimi e noi ci siamo innamorate del Flawless beauty primer even skin di Pixi (foto 5), un concentrato di vitamine A,C,E , antiossidante, illuminante e rivitalizzante: più che un primer ci sembra un vero booster di salute. Oppure c’è la Strobe Cream di Mac (36 Euro euro, foto 3), ricca di particelle iridescenti e antiossidanti, che non ti farà brillare ma servirà a esaltare la naturale luminosità del viso e aggiungere quel tocco plumped.
# 3 How to
Memorizza: minimo prodotto, massima resa. Non serve sovrapporre strati di fondotinta, ma scegliere quello dalla texture giusta abbinato a qualche tecnica per dare tridimensionalità al viso senza ricorrere a polveri e contouring. Per esempio, il nuovissimo Guerlain L’Essentiel (49,90 euro, foto 6) con ben il 97% di ingredienti di origine naturale: il suo effetto “seconda pelle” e la sua coprenza modulabile permettono di uniformare l’incarnato senza creare strato. O l’ultimo arrivato in casa l’Oreal, il fondotinta Infaillible 24h Fresh Wear (foto 7): la formula Oxygen Technology permette alla pelle di respirare, mentre le polveri micro-sferiche garantiscono un effetto opaco ma non gessoso, che resiste al caldo e al sudore, senza seccare la pelle. Ma assicurati di averlo di almeno due toni: uno più chiaro ed uno più scuro. Applica il primo al centro del viso con un pennello a lingua di gatto – più preciso – il secondo ai lati con una buffing brush – dalle setole più fitte – facendo movimenti veloci e rotatori, come se stessi mettendo la terra.
#4 Mettilo solo dove devi correggere
Il correttore è ormai diventato un passepartout: corregge, illumina, cancella i segni di stanchezza, non fa solo il caffè… ;-)) In realtà, a meno che ti prepari per uno shooting fotografico, andrebbe usato con parsimonia, dopo il fondotinta – non prima, dopo e durante- e solo in punti specifici, ovvero là dove è visibile ancora qualche imperfezione da nascondere, ma non una goccia di più! Oltretutto sceglielo con una texture che si abbini a quella del fondotinta: in questo caso, quindi, che sia anche lui di quelli leggeri e illuminanti, assolutamente fluido, tipo il caro e intramontabile Touche Eclat di YSL o simili…
#5 Fast foundation
Una pelle ben idratata e ancora bagnata è molto più recettiva per assorbire i pigmenti. Non lasciare che il fondotinta si asciughi – cosa che normalmente dovresti fare per procedere al contouring in modo da evitare delle antiestetiche chiazze – ma applica subito l’illuminante, con movimenti rapidi e decisi.
#6 Il diktat è strong!
Opta per un highlighter di nuova generazione dalla texture gelatinosa come il Jelly Beam Illuminator Highlighter Illuminante di Farsali (37,90 euro, foto 9), o per uno in polvere come il Mineralize Skinfinish di Mac (31,95 euro, foto 8), nella colorazione must have Soft and gentle, un pesca-bronzo che dona a tutti i tipi d’incarnato, ma aggiungi prima una goccia di olio sul pennello: il risultato sarà vibrante come un vero dumpling!