Premetto subito che non è una novità. Probabilmente infatti, se state leggendo questo post, è perché avete già visto il Dyson Supersonic in televisione (lo vendono sul canale QVC), da Sephora o in qualche mega negozio di elettrodomestici. E se è così, è altrettanto probabile che alla sua visione abbiate provato almeno una di queste due emozioni: stupore o sgomento. La prima, per il suo incredibile design avveniristico, che lo fa assomigliare a tutto fuorché ad un asciugacapelli. La seconda, perché di sicuro quando avete sentito che costa 399 euro, vi siete chiesti se per caso ha dei brillanti incastonati nei pulsanti o qualcosa del genere.
Insomma, voglio dire che è senza dubbio un bell’oggetto, e considerato il prezzo, poterlo provare anche un anno dopo la sua uscita sul mercato rimane un’esperienza interessante. Quindi devo dire che quando me l’hanno mandato a casa in prova (e sottolineo, in prova, ossia non ho ricevuto denaro e nemmeno me lo hanno regalato quelli dell’azienda), ero davvero emozionata di poterlo finalmente prendere in mano e di osservarlo da vicino.

Phon Dyson: l’oggetto in sé e le sue particolarità
Non credo infatti ci siano molti altri phon per i quali siano serviti cinque anni di studi e di test di sviluppo. Ma il sogno del signor Dyson di applicare a un asciugacapelli la tecnologia dei suoi famosi ventilatori non era cosa da poco, anche se alla fine c’è riuscito. Il Dyson Supersonic infatti utilizza un motore digitale V9 incredibilmente potente, capace di risucchiare 13 litri di aria al secondo e di ributtarne fuori 40. Invece che nella parte alta, il motore si trova nell’impugnatura, il che lo rende più maneggevole e ha consentito ai designer di dargli quella forma “bucata” che lo contraddistingue.
Un altro dettaglio distintivo riguarda gli accessori. Come potete vedere nella foto qui sopra, nella confezione ne sono inclusi quattro, oltre ovviamente al phon (1), c’è un diffusore (4) , due beccucci direzionali (3) e un tappetino antiscivolo su cui posarlo mentre lo utilizzate (1), non si sa mai che scivoli e cada dal lavabo! La loro peculiarità è che si attaccano magneticamente al phon, senza incastri complicati. Li avvicinate e… tac, si attaccano da soli. Diciamo quindi che anche senza averlo ancora acceso, c’è già abbastanza da stupirsi, benché un suo punto a sfavore è che, per quanto più leggero di un asciugacapelli professionale tradizionale, rimane comunque un oggetto piuttosto grande.
E allora… l’accendiamo!
Dopo il mio solito shampoo + balsamo, procedo all’asciugatura. Ho i capelli lunghi e abbastanza lisci, ma con gli anni, gli shatoush ripetuti e l’uso della piastra hanno iniziato a darmi qualche problema di crespo. L’apparecchio ha tre velocità di asciugatura e tre temperature diverse, che si possono regolare con i bottoncini sul retro. Più il pulsante per il getto di aria fredda fissante.
Non appena lo accendo, noto subito che è decisamente poco rumoroso. Mia figlia sta dormendo, ma io posso usarlo senza disturbarla. Inoltre riesco pure a sentire se mi squilla il cellulare. E poi anche quando lo metto al massimo l’aria non scotta mai. Probabilmente è il sensore di cui è dotato, che controlla la temperatura dell’aria 20 volte al secondo (!!) e così riesce a mantenerla a un livello ideale per non danneggiare mai i capelli. La sensazione poi è che, rispetto al mio phon (che è comunque un modello professionale con tecnologia ionica), questo soffi un’aria “diversa”, più leggera e quasi più asciutta. Come qualcosa che accarezza i capelli, anche se con un getto deciso e efficace.
Rispetto al solito quarto d’ora, ci metto infatti soltanto dieci minuti per asciugare la mia chioma, che è lunga fino a oltre le scapole.
Gli effetti del phon Dyson Supersonic sui capelli
Più leggero, più veloce, più silenzioso, d’accordo. Ma immagino che vogliate sapere soprattutto come sono i capelli, giusto? I miei sono apparsi subito più lucidi e meno crespi. Ho dovuto ugualmente lavorare qualche ciocca con la spazzola per eliminare del tutto gli increspamenti posteriori. Ma erano in generale meno elettrici e gonfi (in quel modo orrendo di essere gonfi, intendo).
La baby prova
Volendo essere davvero obiettiva, ho voluto testarlo anche sui capelli di una bambina di sette anni: mia figlia Nina. Che ovviamente non sono mai stati alterati da tinture, piastre o altre molestie quotidiane di noi donne adulte. Siccome però, come credo ogni bambino o bambina della sua età, detesta farsi asciugare i capelli, il fatto che il Dyson Supersonic le abbia richiesto solo cinque minuti di paziente e immobile attesa davanti allo specchio – per di più senza che io le scottassi maldestramente la cute ogni tanto e permettendoci di dialogare senza che ci sentissero fino al piano terra – l’ha subito convinta a caldeggiarne l’acquisto con suo padre.
E veniamo quindi alla faccenda del prezzo
Ovvio, che 400 euro sono tanti per un phon. Ovvio, che questo non è come gli altri. E che i capelli sono importanti. Poi che in fondo costa la metà di un iPhone, e probabilmente durerà molto, ma molto di più, perché sulla resistenza dei prodotti Dyson non ci piove e non diventerà obsoleto in meno di due anni. Infine, che lo possono usare tutti in famiglia. Ma soprattutto: che se l’è appena comprato anche la mia amica Lucilla, che fa l’insegnante, è precaria, ha appena compiuto 40 anni ma dice che i suoi capelli non sono mai stati così morbidi, e l’ha notato perfino suo marito… :-OOO